giovedì 30 novembre 2017
E' stato presentato mercoledì 29 novembre, nel salone d’onore del Museo di palazzo Chiericati “VICENZA IN ORO: THE GOLDEN TOUR SINCE 1339”, il tour prezioso che porta alla scoperta dell’oro, dei gioielli e della storia dell’oreficeria a Vicenza, attraverso le 15 botteghe del centro storico che mantengono viva l’antica tradizione e le testimonianze racchiuse in 4 luoghi unici della città: il Museo Archeologico Naturalistico, il Museo Diocesano, il Museo Civico di palazzo Chiericati e il Museo del Gioiello.
Capofila del progetto è il gruppo orafi gioiellieri e orologiai della Sezione 1 - centro storico - della Confcommercio di Vicenza, che ha successivamente coinvolto nell’iniziativa altri operatori del settore della città e l’Amministrazione comunale, in particolare l’assessorato alla crescita. Infine ha trovato in AON Empower Results, un partner che ha dato il proprio sostegno all’iniziativa.
“Vicenza in oro” è stata illustrata da Stefano Soprana, presidente Confcommercio della Sezione 1 del centro storico e dal Vicesindaco e assessore alla crescita del comune di Vicenza Jacopo Bulgarini d’Elci. “Il gruppo originario che ha avuto l’idea del percorso – ha evidenziato Soprana- conta 32 orafi-gioiellieri della città, che si sono ritrovati lo scorso anno per la festa del patrono Sant’Eligio. A sviluppare concretamente il progetto è stato invece un gruppo più ristretto, composto da 8 imprenditori, che nel corso dell’anno, proprio a questo scopo, si sono riuniti ogni settima. Alla base di tutto – ha poi spiegato – c’è stata la volontà di valorizzare la tradizione orafa vicentina, facendo leva sugli aspetti culturali e di attrazione turistica, ovvero su due fattori di sviluppo della città considerati vincenti. Il turista estero che viene a Vicenza, infatti, non trova i grandi centri commerciali di oreficeria, ma una lunga storia che inizia nel medioevo e giunge fino ai giorni nostri e che si snoda attraverso le botteghe e luoghi storici del centro, conservando tutto il valore di un’arte che dà lustro e onore alla città”.
Vicenza, infatti, oltre ad essere conosciuta come “La Città del Palladio”, è nota come città dalla grande tradizione orafa e luogo in cui si svolgono due delle maggiori fiere internazionali del settore dell’oreficeria, della gioielleria, argenteria e pietre preziose.
Dunque, in nessun altro luogo come Vicenza si può scoprire passo dopo passo la storia della lavorazione dell’oro, vedere testimonianze antichissime della produzione orafa, ammirare i capolavori di personaggi illustri del settore come Vincenzo Belli, incisore, orafo e medaglista tra i più abili di sempre o della famiglia di orefici Capobianco; fino ad arrivare ai giorni nostri, con la produzione orafa delle botteghe ancora attive, che si distinguono per design e lavorazioni uniche.
“E’ un’iniziativa importante, cui il Comune di Vicenza dà pieno sostegno – ha sottolineato Jacopo Bulgarini d’Elci – proprio perché parte da un gruppo di imprenditori che sono gli eredi di una straordinaria tradizione, per la quale la nostra città è famosa nel mondo, al pari dell’attrattività delle sue bellezze architettoniche. Questo progetto va visto anche come la conferma che investire molto in cultura e turismo, come ha fatto l’amministrazione, porta i soggetti privati a fare rete e a valorizzare quelle opportunità, che sono già presenti in città e che possono agire come occasioni di ulteriore richiamo turistico”.
Era l’anno 1339 quando Vicenza certificava nello Statuto comunale, Matricula Vetus (conservata nella Biblioteca civica Bertoliana), la propria vocazione di città dell’oro.
Nel documento si trova registrata la Fraglia degli Orefici, la quale veniva ammessa all’elezione di un membro del consiglio degli anziani e poteva partecipare attivamente alla vita economica e politica di Vicenza. La Fraglia degli Orefici era composta da ben 150 artigiani, un numero consistente se si considera che, a quel tempo, Vicenza contava poco meno di 20 mila abitanti; questi orefici lavoravano il metallo all’interno di botteghe prese in affitto dal Comune e collocate nel Peronio, ossia l'attuale piazza dei Signori.
Ed è proprio il Peronio - il luogo originario sul quale Palladio intervenne creando la Basilica -, il logo dell’iniziativa “Vicenza in Oro “ e del gruppo degli orafi della sezione 1 di Confcommercio, operatori che continueranno anche in futuro a dare concretezza al progetto complessivo di valorizzazione della città, facendo leva sulle potenzialità del turismo e della cultura.
Il tour consigliato di “Vicenza in Oro” è un percorso che si individua bene nell’opuscolo, stampato in 20mila copie, 15mila in italiano e 5mila in inglese, che sarà distribuito gratuitamente nei negozi, hotel, negli uffici di informazione e accoglienza turistica, nei principali musei della città e, fino all’8 aprile 2018, ai visitatori della mostra “Van Gogh, tra il grano e il cielo” allestita nella Basilica palladiana.
I testi dell’opuscolo sono di Anna Milan e l’impianto grafico di Marco Lovato dello studio Mama di Vicenza, mentre il coordinamento didattico è stato curato dalla dott.ssa Sabina Magro dell’Associazione culturale Studio D Archeologia Didattica Museologia.
L’ITINERARIO
Oltre alle informazioni e ai suggerimenti su cosa privilegiare nella visita “alla scoperta dell’oro di Vicenza”, nel tour “VICENZA IN ORO: THE GOLDEN TOUR SINCE 1339” (la mappa è scaricabile dal link a fondo pagina) vi è anche un’utile piantina che individua i luoghi menzionati. La stessa riprende una parte della Pianta Angelica, la grande carta prospettica della città realizzata in epoca rinascimentale e conservata presso la Biblioteca Angelica di Roma, da cui prende il nome.
Il percorso inizia da corso Fogazzaro, un tempo la via d’accesso al centro città più importante di tutte e attualmente la via dove sono ancora attivi importanti laboratori di lavorazione dell’oro e delle gemme; prosegue lungo tutto corso Palladio, con i negozi che commercializzano i brand mondiali dell’oreficeria e creano gioielli esclusivi, fino ad arrivare in piazza dei Signori, con le botteghe di preziosi sotto i portici.
Le tappe consigliate sono 15, a rappresentare quanto ancora la tradizione orafa a Vicenza sia viva e attuale, con proposte che conservano l’attenzione per l’alta qualità della produzione e, spesso, accompagnano la trasformazione del metallo prezioso con la ricerca di nuovi stili e tenenze.
Da qui l’itinerario prosegue alla scoperta dei tesori conservati nei musei cittadini; dal Museo del Gioiello, primo luogo museale d’Italia dedicato esclusivamente al gioiello; continua al Museo Archeologico e Naturalistico di Santa Corona dove si possono ammirare i primi esempi di arte orafa vicentina della preistoria fino all’età longobarda; al Museo civico Chiericati dove sono conservati numerosi dipinti che testimoniano il gusto per la gioielleria dei nobili vicentini, ma soprattutto la imperdibile collezione di cristalli di rocca di Valerio Belli, orafo-incisore vicentino, amico di Michelangelo e Raffaello, iscritto nella matricola della fraglia degli orefici del 1536.
Infine, tappa d’obbligo al Museo diocesano di Vicenza, con gli interessanti lavori di oreficeria sacra, in particolare il Reliquiario della Santa Spina, donato nel 1259 dal re di Francia Luigi IX al vescovo vicentino Bartolomeo da Breganze. Senza dimenticare il Gioiello di Vicenza, il modellino ricostruito nel 2013 costituito da più di 300 edifici in miniatura, 61 dei quali rappresentano palazzi di rilievo storico di Vicenza.
“Vicenza in oro” è un percorso che si impreziosisce di altre tappe semplicemente entrando nei punti vendita di oreficeria, gioielleria, argenteria e orologeria del centro storico. Oltre all’accoglienza dei negozianti, che saranno ben lieti di suggerire le varie tappe del tour, sarà sempre possibile ammirare altri tesori ed uscire con un prezioso ricordo di Vicenza, città dell’oro.
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