La richiesta era stata lanciata dal presidente di Confcommercio Vicenza Sergio Rebecca, qualche giorno fa sulla stampa, parlando della “Fase 2”: “Le Amministrazioni locali concedano deroghe alle eventuali limitazioni alle concessioni di plateatici esterni per i pubblici esercizi, in modo da favorire al massimo il servizio alla clientela seduta all’aperto”. La risposta è arrivata il 24 aprile, in una nota del Comune di Vicenza, che ha preannunciato una delibera di Giunta “finalizzata a consentire ai pubblici esercizi di utilizzare, in deroga, una superficie superiore del plateatico rispetto alla metratura prevista dall'attuale regolamento”.
Una soluzione che andrebbe incontro senza dubbio alle esigenze dei bar, ristoranti, pasticcerie e in generale di tutte quelle realtà della somministrazione di alimenti e bevande che nell’emergenza Covid-19 potrebbero dover riorganizzare gli spazi, probabilmente perdendo posti a sedere, e che dunque potrebbero limitare i danni con le soluzioni esterne.
“E’ un annuncio importante, quello del sindaco Rucco e dell’assessore Giovine, con il quale ragionavamo da tempo su un’ipotesi di questo tipo. Li ringrazio perché dimostrano ancora una volta vicinanza ad un settore particolarmente colpito dall’emergenza Coronavirus. Non posso che invitare alla stessa sollecita attenzione anche le altre amministrazioni della provincia, che contatteremo nei prossimi giorni – sottolinea oggi il presidente Sergio Rebecca -. Poter effettuare la somministrazione all’aria aperta farà certamente sentire più sicuri i cittadini, riavvicinandoli al piacere di tornare nei locali e potrà contribuire anche a rendere più sostenibile, dal punto di vista economico, l’uscita dal lockdown di queste attività, augurandoci ovviamente che il Governo riapra quanto prima il settore della somministrazione, essenziale per la nostra economia. Per la città di Vicenza, poi, i plateatici rappresentano una ricchezza anche sul fronte della vitalità e della fruibilità del centro storico e risultano, dunque, ancor più necessari in un contesto di uscita, in tutta sicurezza, dalle limitazioni vissute fino ad oggi”.
L’importante, fa notare l’Associazione, è anche che le autorizzazioni per estendere i plateatici, così come per le nuove concessioni, siano il più possibile sburocratizzate e veloci, perché l’esigenza è immediata. Così come un’altra esigenza è quella di esonerare i pubblici esercizi dal pagamento della Cosap, ossia la tassa di concessione del suolo pubblico: “Lo abbiamo chiesto a tutte le amministrazioni del Vicentino, compreso dunque il Capoluogo – spiega Rebecca – che nel frattempo ha già previsto dei rinvii delle scadenze. Noi ribadiamo che le proroghe sono utili, ma in questo momento non sufficienti e dunque ben venga, come evidenziato dall’assessore Silvio Giovine, un pressing condiviso delle associazioni di categoria e della amministrazioni comunali, affinché si arrivi all’esonero di questo e di altri tributi locali particolarmente pesanti, come la Tari, vale a dire la tassa rifiuti, per i pubblici esercizi così come per i negozi. Queste attività – conclude il Presidente Rebecca – hanno registrato incassi praticamente nulli o, nel caso di chi ha potuto rimanere aperto, comunque ridottissimi: non si può pensare che siano in grado di sostenere il peso delle imposte come se nulla fosse accaduto”.
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