Confcommercio Vicenza interviene sulle forti criticità che da settimane caratterizzano la nuova gestione della sosta in centro storico, in particolare dei parcheggi a sbarra, e lo fa scrivendo una lettera, a firma del presidente Sergio Rebecca, inviata martedì 18 ottobre al sindaco Francesco Rucco e all’assessore alla Mobilità Matteo Celebron.
L’Associazione si fa portavoce dei disagi segnalati da tanti titolari di imprese del commercio, turismo e servizi del “cuore” cittadino, un lungo elenco di malfunzionamenti dei sistemi di accesso e pagamento delle aree di sosta, che si sono susseguiti nel tempo creando non poche arrabbiature agli utenti.
Nella lettera, il presidente Rebecca evidenzia come tale situazione sia “particolarmente impattante” e “costituisca un forte deterrente anche per la clientela dei negozi e dei pubblici esercizi siti in centro storico”. Il rischio, si legge nella lettera inviata all’Amministrazione, è di “causare un grave danno economico alle attività. Scegliere il centro storico per i propri acquisti o per il proprio tempo libero - aggiunge - non può, infatti, trasformarsi in un “incubo parcheggi”, che condiziona le scelte dei consumatori e lede l’immagine, anche turistica, della città”.
Per l’Associazione il problema, in particolare nei parcheggi a sbarra gestiti dal nuovo concessionario, va risolto immediatamente. Come? Consentendo “il totale libero accesso agli stessi, finché le attuali problematiche non saranno definitivamente risolte”. Per il presidente Rebecca, infatti, “al momento, per ovviare a questa situazione, l’unica decisione da prendere è di tenere alzate le sbarre in modo da risolvere quella che sta diventando una “psicosi parcheggi” in centro storico”, che allontana gli utenti in un momento particolarmente delicato per tutte le attività”. Negozi e pubblici esercizi sono già alle prese con una situazione difficilissima a causa del “caro bollette”: non si può chiedere a queste attività, conclude il presidente di Confcommercio Vicenza, “di sostenere anche il danno di perdere i clienti per ragioni totalmente indipendenti dalla loro volontà”.
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