Confcommercio Vicenza, dopo aver attentamente esaminato il “Regolamento comunale per l’insediamento di attività commerciali, artigianali e di pubblici esercizi”, ricevuto dal Comune di Vicenza il 10 settembre scorso, ha inviato una lettera all’Amministrazione comunale contenente le osservazioni e la richiesta di ricevere una nuova bozza di Regolamento, prima che questo sia inviato agli uffici regionali per la prevista intesa.
Nella missiva sono indicate le note ai vari articoli del Regolamento, con l’intento di approfondire non solo linee guida e principi, ma tutto quanto dev’essere declinato successivamente in specifiche disposizioni operative.
La premessa generale di Confcommercio Vicenza nell’esprimere il proprio parere è che il regolamento deve contenere innanzitutto un’adeguata esplicitazione delle esigenze di tutela del patrimonio commerciale. Di seguito, tra gli elementi migliorativi del provvedimento l’Associazione indica, in particolare: l’individuazione di procedure funzionali a vietare l’apertura di alcune tipologie di punti vendita; la previsione di misure a sostegno e tutela delle attività commerciali (ad esempio, agevolazioni sulla Tari, sull’imposta sulle insegne/pubblicità, sul canone di locazione, ecc.); maggiore attenzione nel formulare limitazioni all’esercizio del commercio, così come l’imposizione alle attività esistenti di interventi di adeguamento, che si rivelano oggi, anche a causa della situazione economica conseguente all’emergenza sanitaria, ancora più difficili e onerosi da eseguire.
Nella lettera si pone inoltre l’accento sul rischio di formulare una definizione di “qualità” riferibile alle attività del commercio, poiché tale concetto attiene fondamentalmente alla sfera di giudizio personale ed è condizionato altresì dalle attese del consumatore in termini di servizio offerto. È richiesta cautela anche all’introduzione di sanzioni ai pubblici esercizi in caso di “attività musica musicale udibile e percepibile all’esterno dei locali”, in quanto la valutazione della violazione avrebbe contorni soggettivi e facilmente opinabili.
Infine, in merito all’apertura di medie e grandi strutture di vendita in centro storico, Confcommercio non concorda con “un divieto generale ed indistinto in zona 1”: le nuove aperture vanno valutate in una logica di valorizzazione dell’attrattività del centro storico e di servizio ai cittadini, anche alla luce di quanto già suggerisce il Piano di Marketing Urbano predisposto dall’Associazione e consegnato al Comune di Vicenza nel febbraio 2020.
Sul tema interviene Nicola Piccolo, presidente dei commercianti del centro storico e della Delegazione Confcommercio di Vicenza, che sottolinea: “Siamo totalmente favorevoli ad una regolamentazione del commercio che sia in sintonia con l’obiettivo di sviluppo di una città moderna e ordinata, e soprattutto con il fine di valorizzare il centro storico. In questo, va posta molta attenzione sull’introduzione di divieti e altre obblighi in quanto questi non possono essere meri limiti all’esercizio dell’attività economica, ma nel caso essere giustificati da ragioni di effettiva tutela di interessi di rango istituzionale. Seguendo questo filo logico abbiamo presentato le nostre osservazioni all’assessore, con l’intento di giungere ad un testo condiviso che possa continuare il proprio iter, anche negli uffici regionali, senza difficoltà”.
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