Pubblichiamo di seguito l'intervento del presidente di Confcommercio Vicenza Sergio Rebecca su Tav e urbanistica nella città di Vicenza, pubblicato dal Giornale di Vicenza lo scorso 13 agosto 2021. Alla fine dell'intervento, un aggiornamento sull'incontro informativo sul progetto TAV, tenutosi in Camera di Commercio di Vicenza lo scorso 26 agosto 2021, relativamente al quale Confcommercio Vicenza ha emesso una nota per la stampa.
Sono trascorsi più di trent’anni da quando, nel 1986, la rete ferroviaria ad alta velocità è stata individuata come opera strategica per il Paese. Quasi dieci da quando il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha attivato un tavolo tecnico per approfondirne il tracciato, compreso l’attraversamento del territorio vicentino. E più di 6 anni da quando il Consiglio Comunale ha approvato lo studio di fattibilità che prevedeva la soppressione della stazione in città. “Sarà la più ambiziosa rivoluzione urbanistica e infrastrutturale dal secondo dopoguerra: una rivoluzione che sale a bordo dei supertreni dell’Alta velocità e dell’Alta capacità ferroviaria” si è scritto.
Invece il progetto infrastrutturale, che pare finalmente definitivo, si è evoluto con il potenziamento della stazione storica e il collegamento con la nuova stazione della Fiera, ma della rivoluzione urbanistica si sono perse le tracce e i pezzi: rinuncia a molti accordi già sottoscritti; decadenza quinquennale delle previsioni del Piano degli Interventi; qualche convenzione di ripiego per aggiungere nuovi supermercati in viale della Pace, nel quartiere San Lazzaro…
Insomma, Vicenza appare una città che si limita ad “osservare” il nuovo progetto della TAV, subendone gli impatti certi e sforzandosi di riconoscerne le opportunità. Opportunità per fare cosa?
Il Piano di Assetto del Territorio, risalente a oltre 11 anni fa, si è rivelato carente di contenuti e strategia: i “Portali est ed ovest” di accesso alla città; la Cittadella degli Istituti a Saviabona; l’arsenale dell’innovazione, il polo logistico… erano solo titoli e tali sono rimasti. Mancando una strategia di riferimento, il Piano degli Interventi si è adattato alla contingenza delle azioni “spot”: non è stato predisposto nessuno “schema direttore”, previsto dal Piano, finalizzato a coordinare l’attuazione delle previsioni urbanistiche del piano con la realizzazione delle urbanizzazioni, delle opere pubbliche e di pubblico interesse e degli altri interventi di trasformazione.
Se finora la mancanza di una visione condivisa di città ha portato all’immobilismo delle azioni di riqualificazione e rinnovamento, con il diffuso degrado dell’ambiente urbano sotto gli occhi di tutti, questa carenza di prospettiva rischia ora di consegnare la città ad un pacchetto di opere infrastrutturali che arricchiscono il territorio, impoverendo però il Capoluogo.
In altri termini, non è sufficiente progettare le opere di mitigazione dagli impatti della TAV (rumore, traffico, vibrazioni), né quelle di compensazione per rendere più accessibile la stazione (strade, parcheggi, trasporto pubblico), ma bisogna andare oltre.
Ci si chiede, ad esempio, come può essere ripensato non solo il quartiere fieristico, ma l’intera area produttiva? Come può essere “rammendato” il quartiere dei Ferrovieri con il resto del tessuto urbano, riqualificando viale Sant’Agostino ed integrando l’area dell’ex Lanificio Rossi opportunamente risanata?
Come va ri-organizzata la direttrice viale San Lazzaro – San Felice, rafforzando la continuità con il centro storico e campo Marzo? E ancora, come dare contenuti ed operatività alla rigenerazione dei magazzini generali nell’area Mercato Nuovo, già indicata fin dal PAT?
La TAV rappresenta, probabilmente, l’ultimo treno per riscattare dal declino una città che osserva, compiaciuta, le infrastrutture che altri stanno realizzando, senza comprendere che rischia di guardare da un cavalcavia le auto che passano.
Diventa, quindi, urgente una seria e approfondita riflessione sul futuro della città, del suo assetto, della esigenze di una popolazione che invecchia e chiede più servizi di prossimità, più pulizia e sicurezza. Una città sempre più centro e meno periferia; coesa e identitaria, e quindi riconoscibile dalla sua comunità. In questo quadro la TAV può giocare un ruolo rilevante, anche senza invocare ambiziose rivoluzioni.
Serve concretezza e visione. Per questo Confcommercio Vicenza, attenta anche all’impatto che lo sviluppo urbanistico della città necessariamente ha sul fronte del commercio e del turismo, continua a ritenere indispensabile che l’Amministrazione Comunale non si limiti a chiedere ai singoli cittadini i propri “desiderata”, ma si confronti con la cittadinanza, con gli operatori, con le categorie economiche, con gli organismi della partecipazione, con i diversi portatori di interessi, sulla propria idea di città.
Un’idea da formalizzare in un Masterplan che fornisca un layout concettuale per guidare la trasformazione a lungo termine, collocando coerentemente i diversi tasselli.
Niente di rivoluzionario ma, come dimostrato nelle diverse esperienze italiane e straniere, utile per crescere ordinatamente come unica comunità, gelosa della propria identità e orgogliosa dei propri successi.
Sergio Rebecca
Presidente di Confcommercio Vicenza
COMMENTO DI CONFCOMMERCIO VICENZA SU INCONTRO DI AGGIORNAMENTO SULLO STATO DI PROGETTAZIONE DELLA TAV DEL 26.10.2021
Durante l’incontro di aggiornamento sulla Tav, avvenuto oggi in Camera di Commercio, è stato nella sostanza presentato il progetto che verrà realizzato nei prossimi cinque anni e che rappresenta solo un elemento, seppur strategico, del più ampio disegno della Vicenza del futuro.
Confcommercio Vicenza ritiene dunque, e a maggior ragione, necessario ribadire l’urgenza di conoscere come sarà modificata la città – il centro storico così come i quartieri - in conseguenza delle opere infrastrutturali programmate, anche e soprattutto con riferimento a quelle complementari.
In questo senso, l’Associazione ritiene che per avviare una urgente, seria e approfondita riflessione sul futuro del Capoluogo sia necessario adottare, da parte dell’Amministrazione Comunale, un Masterplan che fornisca un layout concettuale per guidare la trasformazione della città a lungo termine, collocando coerentemente i diversi tasselli che andranno a comporre il mosaico urbano.
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