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URBANISTICA TRA NUOVI PREGEVOLI PROGETTI E QUESTIONI IRRISOLTE: PER COMPORRE IL PUZZLE SERVE UN MASTER PLAN

Nicola Piccolo, presidente di Confcommercio Vicenza: “Le nostre imprese vogliono capire come cambierà la città per programmare gli investimenti”

giovedì 29 dicembre 2022
URBANISTICA TRA NUOVI PREGEVOLI PROGETTI E QUESTIONI IRRISOLTE: PER COMPORRE IL PUZZLE SERVE UN MASTER PLAN URBANISTICA TRA NUOVI PREGEVOLI PROGETTI E QUESTIONI IRRISOLTE: PER COMPORRE IL PUZZLE SERVE UN MASTER PLAN

Da un lato c’è il progetto della nuova Bertoliana all’ex Tribunale che fa sognare una sorta di “polo della cultura” e dall’altro c’è il progetto, finanziato con i fondi del Pnrr, della tanto attesa riqualificazione di Campo Marzo. Nel frattempo si incrociano le dita per l’asta di aggiudicazione degli ex Magazzini Generali, così da dare un futuro dignitoso ad un’area di oltre 40mila metri quadri in una zona strategica, mentre procedono i lavori nell’ex Centrale del Latte. Nel puzzle urbanistico della città qualche tessera comincia a prendere posto, ma il presidente di Confcommercio Vicenza Nicola Piccolo chiede di più all’Amministrazione guidata dal sindaco Francesco Rucco. “Abbiamo l’impatto urbanistico-commerciale delle opere Tav e del “Filobus”, ovvero il BRT Bus Rapid Transit, che ancora rimane un enigma. C’è un autentico “buco nero” come l’ex Macello, che è lì a due passi da gioielli come Palazzo Chiericati e il Teatro Olimpico, e che cade a pezzi. Non si parla più del futuro dell’ex Motorizzazione, dell’area ex Barcaro-Zaccaria alla Stanga, del complesso di S. Silvestro. E non abbiamo risposte su altri piccoli, ma significativi snodi, come il parcheggio a ridosso delle mura in via Legione Gallieno-corso Padova o l’ex distributore in viale San Lazzaro. Ovviamente nessuno pretende dall’Amministrazione risposte puntuali su ogni singola criticità urbanistica che sto evidenziando – sottolinea il presidente Piccolo -: ciò che chiediamo da tempo, come Confcommercio Vicenza, è che ci venga fornita la classica “foto” che di solito si trova sulla scatola del puzzle per capire il quadro urbanistico della città che uscirà una volta composte le varie tessere. Una “foto” che in termini tecnici si chiama “master plan”. Senza quello, non ci sono elementi per valutare, da parte nostra, ogni annuncio, ogni progetto, ogni decisione che viene presa sul futuro del Capoluogo: un tema sul quale pensiamo di avere titolo per pronunciarci, considerando che il commercio è il settore economico più integrato al tessuto urbano”.

Dopo le richieste ufficiali, a mezzo lettera, inviate al sindaco Francesco Rucco tra settembre e ottobre l’Associazione torna dunque alla carica chiedendo di conoscere la strategia di trasformazione della città. “Le nostre imprese vogliono capire come cambierà Vicenza nei prossimi anni perché solo così possono programmare gli investimenti nelle loro attività, che sono fortemente condizionate dalle scelte urbanistiche, basti pensare cosa accade se un parcheggio scompare, se la circolazione viene cambiata, se una funzione attrattiva viene spostata – ribadisce il presidente Piccolo –. In una situazione di incertezza dettata dagli impatti della TAV e dalle mancate risposte su aree strategiche per i quartieri o il centro città, gli investimenti degli operatori del commercio e turismo rischiano di fermarsi e a perderci sono tutti: gli imprenditori, ma pure i cittadini che hanno bisogno di una rete commerciale capillare, moderna e vitale”. E poi c’è anche una questione di razionalità degli interventi, che devono tenere conto non solo delle aree interessate, ma anche di quelle contermini. “Ad esempio – spiega il presidente di Confcommercio Vicenza – siamo in attesa di approfondire il progetto di recupero di Campo Marzo, ma è chiaro che un intervento in quell’area dovrebbe inserirsi anche in un piano che comprenda la Stazione FS, corso SS Felice e Fortunato, la riqualificazione di viale Milano e la gestione del forte traffico veicolare che interesserà ancor più in futuro quest’area con l’arrivo della Tav. E anche sulla nuova Bertoliana – prosegue il presidente Piccolo – sarebbe stato utile guardare  qualche centinaio di metri più in là per capire come questa nuova funzione, valorizzata da un progetto certamente pregevole e di grande impatto, può fare da traino anche ad una zona dimenticata come il complesso di S. Biagio, così da riconnettere all’area storica questa parte degradata e valorizzare il lungo fiume. E se poi guardiamo al futuro passaggio del Filobus-Brt nella direttrice Ponte Alto-Stanga – conclude il presidente Piccolo -, è imprescindibile capire contestualmente anche quale sarà la mappa futura della mobilità e della sosta, compresi i necessari interventi compensativi dei posti auto che verranno cancellati dall’opera”.

Le domande sono tante e le risposte non possono che arrivare da un piano complessivo che Confcommercio Vicenza sta ancora aspettando, così come lo attendono tutti coloro che hanno a cuore il futuro della città.

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