I dati parlano chiaro: la città di Vicenza cresce da un punto di vista turistico, con il centro storico che dimostra di avere un grande appeal soprattutto per quanto riguarda i visitatori stranieri. E se da un lato Nicola Piccolo, presidente di Confcommercio Vicenza, ovvero l’associazione che rappresenta gli operatori del commercio e del turismo, non può che dirsi soddisfatto di queste evidenze, dall’altro mette subito in chiaro anche i limiti: “se vogliamo davvero sfruttare quest’onda positiva - afferma – bisogna dare una scossa, tutti assieme, parte pubblica e privati, per rendere più attrattiva Vicenza per i turisti, ma anche per i cittadini e per chi proviene dal resto della provincia, i quali rappresentano comunque la maggioranza di chi frequenta la città, il centro storico e i suoi negozi: per fare questo bisogna incentivare nuove aperture di negozi e pubblici esercizi, che ci sono ma non sono sufficienti; garantire una migliore percezione dei livelli di sicurezza; vivacizzare l’offerta culturale e di eventi; riportare in centro storico, attraverso una pianificazione urbanistica, dei poli di attrazione”.
I dati della città
Partiamo dai dati allora, elaborati da Confcommercio Vicenza, che prende in considerazione due fonti: le statistiche sui flussi turistici della Regione Veneto e, per quanto riguarda il centro storico, i Data Analytics della compagnia telefonica Windtre (quindi collegati alle sim dei cellulari), resi disponibili dalla società Accenture.
Nel comune di Vicenza gli arrivi di turisti nei primi quattro mesi dell’anno sono cresciuti, complessivamente, del 4,6% (passando da 71.466 di gennaio-aprile 2023 a 74.733 dello stesso periodo di quest’anno). Ottime le performance dei turisti stranieri, cresciuti del 13,4% mentre gli arrivi italiani rimangono sostanzialmente stabili (calano dello 0,2%). Il trend è confermato anche sulle presenze, ovvero sui pernottamenti nelle strutture ricettive: in città crescono dell’1,4% (passando a 163.902, mentre nello stesso periodo del 2023 furono 161.692), con le ottime performance per i turisti stranieri (+7,6%) e un calo degli italiani (-3,1%).
Una conferma dell’appeal che sta riscuotendo la città si ha anche con l’elaborazione di Confcommercio Vicenza sui dati Accenture-WindTre grazie ad un tool in possesso dell’associazione. Qui, dunque, non si hanno solo i dati di chi si ferma alloggiando in una struttura ricettiva (come nel caso delle statistiche regionali), ma anche di chi visita la città nell’arco della giornata. Focalizzandosi sui soli mesi di marzo e aprile (che possono essere raffrontati con il 2023) e sull’orario più coerente con una presenza turistica (dalle 9.00 alle 21.00), si scopre che i visitatori stranieri rilevati all’interno del perimetro delle “mura duecentesche” sono cresciuti a marzo 2024 dell’81,75% rispetto a marzo 2023, mentre ad aprile 2024 l’incremento è stato del 44,56%. Confermato anche in questo caso il trend meno brillante degli italiani (sono presi qui in considerazione solo chi proviene da fuori regione), cresciuti del 5,75% a marzo 2024, rispetto marzo 2023, e ad aprile calati del 13,34% nel raffronto tra i due anni.
A Vicenza serve un cambio di passo
“L’incremento complessivo del turismo in città e nel centro storico è un’ottima notizia, considerando poi che i dati presi a riferimento non considerano il grande afflusso registrato nel corso dell’Adunata degli Alpini a maggio, che ci auguriamo abbia effetti positivi anche nei prossimi mesi – afferma il presidente Piccolo-. Sappiamo che gli stranieri generalmente spendono di più e dunque il loro incremento va letto con ottimismo, non solo per le attività direttamente collegate al turismo, come l’alloggio e la ristorazione, ma anche per lo stesso commercio”.
Il tema però è anche come sfruttare questo trend positivo del turismo per il futuro e soprattutto come migliorare la percezione della città da parte non solo di chi la visita, ma anche di chi ci vive, ci lavora o più semplicemente la sceglie, ad esempio per lo shopping o per passare una serata.
“Il centro storico, ad esempio, ha tutte le potenzialità per crescere, ma bisogna riconoscere i problemi reali e agire, evitando anche un certo senso di scoramento che a volte si percepisce tra gli stessi cittadini e operatori – sottolinea il presidente Piccolo -. Nei prossimi giorni incontrerò il sindaco Giacomo Possamai e poi il Consiglio Confcommercio del Centro Storico si confronterà con gli assessori Balbi e Zilio. Pur riconoscendo che c’è attenzione da parte dell’Amministrazione alle problematiche che si stanno vivendo, chiederemo un cambio di passo per far ripartire fiducia ed entusiasmo, essenziali per rivitalizzare la città, il centro storico come i quartieri”.
Su cosa lavorare? Il presidente di Confcommercio Vicenza si sofferma su alcuni punti chiave.
“Vicenza deve puntare su un’offerta culturale continuativa, dove può giocare le sue carte migliori – è l’analisi di Nicola Piccolo - Mi riferisco in particolare alla Basilica Palladiana, che deve tornare ad essere il biglietto da visita di questa città e della sua provincia, attraverso la programmazione di grandi mostre di richiamo. La nostra richiesta all’Amministrazione Comunale era di creare un calendario almeno triennale di eventi. Abbiamo avuto rassicurazioni in questo senso, ma ora è tempo di dare concretezza alle idee, con una progettualità puntuale e precisa. A questo va ovviamente unita una programmazione di eventi dislocati in vari punti della città, anche se deve essere chiaro a tutti che gli organizzatori di concerti o mercatini solitamente puntano, per ragioni di location e di affluenza, alle zone maggiormente frequentate”.
Per il presidente di Confcommercio Vicenza, poi, si deve intervenire ancora sulla percezione di insicurezza e degrado che molti cittadini vivono: “e che si può allentare solo con un presidio più visibile del territorio da parte degli organi preposti”. C’è poi la questione delle chiusure dei negozi, “perché ogni serranda abbassata è una luce che si spegne sulle vie e sulle piazze – evidenzia il presidente Piccolo –. Va però riconosciuto che, da quanto ci risulta, interesse per aprire attività in centro storico ce n’è; e in effetti, quando questo interesse incontra richieste di affitto ragionevoli, le trattative vanno in porto. Bene dunque che l’Amministrazione si sia attivata per una maggiore sensibilizzazione dei proprietari degli immobili, ai quali anche noi, come Confcommercio Vicenza, ci appelliamo sottolineando che in una città viva e appetibile, anche il valore dei loro investimenti immobiliari cresce”.
Anche la provincia cresce
Tornando alle statistiche regionali, anche la performance dell'intera provincia è in crescita. Gli arrivi sono passati, in tutto il Vicentino, dai 245.193 di gennaio-aprile 2023 ai 251.273 di quest’anno, con un + 2,48%. A guardare i dati più nel dettaglio, emerge un trend simile a quello del Capoluogo: se da un lato gli arrivi da oltreconfine crescono considerevolmente, passando da 69.959 a 80.803 (+ 15.50%), lo stesso non si è verificato per gli italiani, che erano 175.234 nei primi quattro mesi del 2023 e sono calati a 170.470 nello stesso periodo di quest’anno, con un – 2,72%. Analogo è stato l’andamento delle presenze, ovvero dei pernottamenti in provincia: sono cresciuti complessivamente, nel raffronto tra i due quadrimestri, dello 0,74% (arrivando a 636.468 notti passate in strutture ricettive nel Vicentino), ma a fronte di una crescita delle presenze straniere dell’8,12%, sono calate quelle dei connazionali, che hanno registrano un -2,17%.
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