Il 30 marzo scorso è stato sottoscritto da Confcommercio e le organizzazioni sindacali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs–Uil l'accordo per il rinnovo unitario del contratto nazionale del terziario, della distribuzione e dei servizi, che interessa circa tre milioni di lavoratori. L’accordo va così a colmare una carenza contrattuale durata 17 mesi e avrà efficacia a decorre dal prossimo primo aprile, quando in busta paga scatterà la prima tranche di aumento della retribuzione, che a regime, al 4° livello sarà di 85 euro.
Il nuovo contratto avrà durata fino al 31 dicembre 2017 e stabilisce importanti novità anche sul fronte dell’orario di lavoro. Sono previste, infatti, fino a 44 ore settimanali senza che scatti lo straordinario per un massimo di 16 settimane, con il surplus di lavoro da recuperare entro i 12 mesi. In tal modo, il datore di lavoro qualora preveda picchi di lavoro, come nel caso del periodo natalizio o dei saldi, potrà chiedere al dipendente di lavorare 44 ore invece delle 40 settimanali senza dover pagare la maggiorazione per straordinario; il recupero delle ore in più potrà essere programmato nei 12 mesi successivi.
Inoltre l’accordo introduce altre significative novità quali l’aumento al 28% del limite di utilizzo dei contratti a tempo determinato; norme sul sottoinquadramento nel caso di assunzione di disoccupati o di coloro che hanno concluso l’apprendistato senza che ci sia stata una stabilizzazione del contratto. Per questi lavoratori può essere stipulato un contratto a tempo determinato di 12 mesi, di cui 6 con un sottoinquadramento di due livelli e 6 mesi con un sottoinquadramento di un livello. Quest’ultimo è concesso per altri 24 mesi in caso di trasformazione del contratto in tempo indeterminato.
“Siamo soddisfatti del risultato raggiunto – commenta Sergio Rebecca presidente della Confcommercio di Vicenza –”, che aggiunge: “E’ un accordo significativo che giunge in una fase delicata per l’economia nella quale è quanto mai indispensabile contribuire alla ripresa con strumenti certi e concreti e ogni possibile incentivo alla crescita. Il nuovo contratto introduce importanti novità sul versante della flessibilità e apre a prospettive anche sul fronte occupazionale. Nella nostra provincia il settore del Terziario è già molto diffuso – conclude Rebecca – pertanto credo che l’accordo raggiunto, dopo mesi di trattativa, sia un segnale di inversione di tendenza che contribuisce a restituire maggiore fiducia a imprese e lavoratori del settore”.
ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.