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LIBERE PROFESSIONI VOLANO PER LA CRESCITA E L'OCCUPAZIONE

Così Anna Rita Fioroni, presidente di Confcommercio Professioni, al convegno "Professionisti 4.0: protagonisti del cambiamento"

giovedì 08 novembre 2018

Anna Rita Fioroni, presidente di Confcommercio Professioni, ha illustrato progetti e linee guida della nuova federazione in apertura del convegno "Professionisti 4.0: protagonisti del cambiamento", che si è tenuto a Roma nella sede di Confcommercio."Oggi il nostro terzo convegno annuale è l'occasione per presentare la nuova Federazione “Confcommercio Professioni”,  che coinvolge associazioni di professioni nuove o tradizionali, regolamentate e non. Il nostro obiettivo è di affermare un nuovo protagonismo per il lavoro autonomo professionale nell'economia della conoscenza e della rivoluzione digitale. Il lavoro autonomo professionale è, infatti, sempre più la risposta alla richiesta di servizi avanzati ed ad alto contenuto cognitivo". 

In apertura dei lavori è stata presentata un'analisi dell'Ufficio Studi Confcommercio sull'andamento economico e le prospettive del comparto professioni.

DATI DEL SETTORE.  Nel 2016, sono circa 1.400.000 i liberi professionisti in Italia, pari al 6,1% degli occupati complessivi, con un reddito medio pro capite di oltre 32mila euro. Di questi, la maggioranza (1.032.000) è iscritta ad albi o ordini, con un reddito medio pro capite di poco superiore ai 40mila euro, mentre i professionisti non ordinistici, cioè le nuove professioni (free lance, professionisti indipendenti), sono 352mila con un reddito medio pro capite di 16.169 euro. 

Tra il 2008 e il 2016 sono questi ad aver registrato la maggiore crescita: +54,9% contro il +19,7% dei liberi professionisti e il +11,1% di quelli iscritti agli ordini. Nella categoria delle nuove professioni rientrano le figure regolamentate ma che non hanno ordini come, ad esempio, guide turistiche, amministratori di condominio, erboristi, consulenti tributari, informatici, wedding planner, designer, grafici, formatori. I nuovi professionisti si inquadrano per la quasi totalità nei servizi di mercato (98,1%), svolgono soprattutto attività professionali, scientifiche e tecniche (per il 51,2%) con un reddito medio pro capite di oltre 18mila euro. Guadagna di più chi opera nelle attività di consulenza gestionale (quasi 25mila euro) e nei servizi informatici (oltre 21mila euro). Tra il 2008 e il 2016, le attività che hanno registrato i maggiori tassi di crescita del numero di professionisti sono: istruzione e formazione (+147,4%), sanità e assistenza sociale (+98,1%), attività artistiche, sportive e di intrattenimento (+64,2%), attività professionali, scientifiche e tecniche (+44,8%). 


L’INTERVENTO DELLA PRESIDENTE FIORONI.

"La nostra sfida principale - ha detto la presidente di Confcommercio Professioni Anna Rita Fioroni - è quella di dare un'identità associativa a questa platea di lavoratori che devono trovare in Confcommercio Professioni un interlocutore attento e un interprete responsabile delle istanze diffuse di chi investe su valore e competenze ed ha il coraggio di scegliere l'autonomia. Scelta ancora non semplice nel nostro Paese, dove permangono difficoltà di contesto non indifferenti, in primis troppa burocrazia e pressione fiscale inadeguata per chi deve competere nel libero mercato, ma anche difficoltà nell'affermarsi come interlocutori autorevoli da parte di professionisti intellettuali a causa della crisi economica e sociale che stiamo vivendo. E invece con la disoccupazione giovanile e quella di ritorno che incombe, è il momento di guardare alle libere professioni come volano per la crescita e lo sviluppo dell'occupazione. Di rivolgere ad esse una nuova attenzione per le politiche attive del lavoro". A questo proposito Confcommercio Professioni, proprio per dare strumenti di riflessione condivisi che partano da un'analisi obiettiva di cosa è stato fatto e cosa resti da fare, ha commissionato ad ADAPT un rapporto volto a ricostruire il quadro normativo di riferimento in materia di professioni. Il rapporto ricostruisce la disciplina contrattuale, la rappresentanza, la previdenza, le competenze, i sistemi di certificazione e i sistemi reputazionali e si sofferma su due leggi principali che, grazie alle recenti innovazioni, regolamentano oggi in Italia il lavoro autonomo professionale: la legge n. 4/2013 e la legge n. 81/2017 o Jobs Act degli autonomi. In particolare, la legge n. 4/2013 è un punto di riferimento per l'attività associativa che vuole coniugare la rappresentanza del lavoro autonomo autentico e la valorizzazione delle competenze. 


La legge n. 81/2017, per prima, cerca di dare invece risposte organiche alle esigenze di tutele dei professionisti che si confrontano con un mercato sempre più difficile e complesso e sono a rischio di impoverimento. "Non dimentichiamoci - ha continuato Fioroni - che con le misure contenute nelle Leggi di bilancio 2017 e 2018 altre novità importanti sono state introdotte anche a seguito delle nostre richieste: la riduzione strutturale dell'aliquota contributiva della gestione separata Inps al 25%, l'estensione dell'operatività dei Confidi a tutti i professionisti senza distinzioni tra ordinistici e non, e l’introduzione del principio dell'equo compenso. Il nuovo Governo ha, invece, abolito lo split payment che, esteso ai professionisti, tante difficoltà creava nei rapporti con la P.A. Oggi vogliamo puntare l'attenzione su alcuni aspetti che riteniamo cruciali per sbloccare le criticità che impediscono il pieno sviluppo e l' occupazione nel nostro settore". Il presidente di Confcommercio Professioni ha poi aggiunto: “La legge 4/2013 va modificata per dare maggiore spazio alla qualificazione e certificazione delle competenze, in cui un ruolo importante è riconosciuto alle associazioni. Va rafforzata la loro funzione nel garantire un controllo di qualità che rispetti le istanze di trasparenza del mercato e sia compresa nell'ambito dell'attività di rappresentanza". “Se come dicevo – ha concluso la Presidente di Confcommercio Professioni - burocrazia e adempimenti amministrativi pesano sull'efficienza e competitività di professionisti e imprese in un destino comune, per le professioni sarebbe opportuno una volta per tutte escludere dal pagamento dell'IRAP i lavoratori autonomi privi dell'"autonoma organizzazione", definendo i "confini" dell'esclusione dall'imposta per tali soggetti. Con riferimento invece alle attuali misure contenute nel decreto fiscale e nella Legge di bilancio non possiamo che dare un giudizio positivo per l'estensione della platea di beneficiari del regime forfettario. Con questa misura un numero maggiore di lavoratori autonomi beneficerà, sia di una riduzione del carico fiscale sia di una semplificazione degli adempimenti burocratici, anche se, se non si corregge adeguatamente estendendola alle partite Iva che partecipano a società di persone, associazioni e srl, potrebbe disincentivare le aggregazioni, che invece favoriscono la competitività dei professionisti”.
I lavori sono stati chiusi dal Vice Ministro dello Sviluppo Economico, Dario Galli. Al termine del convegno si è tenuta la cerimonia di premiazione del Premio Nazionale per l'Innovazione nei Servizi organizzato da Confcommercio in collaborazione con la Fondazione COTEC (Fondazione per l'innovazione tecnologica).

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