Confcommercio Veneto esprime soddisfazione per l’accordo sottoscritto il 10 marzo in Regione relativo all’applicazione della Cassa integrazione in deroga per tutte le micro-imprese, quelle con meno di 5 dipendenti, finora escluse dagli ammortizzatori ordinari. L’accordo prevede una copertura per un massimo di 30 giornate lavorative. Confcommercio Veneto, assieme alle parti sociali, ha già chiesto e concordato di utilizzare una procedura semplificata per l’accesso al sostegno al reddito, con ricorso agli Enti bilaterali di modo da garantire tempi veloci e superamento della burocrazia.
“È un primo passo fondamentale per sostenere queste attività in un momento così drammatico – commenta il presidente regionale Patrizio Bertin – Un doveroso e sentito ringraziamento va all’assessore Donazzan per la tempestività con cui si è attivata e prodigata assieme alla sua struttura, e alle parti sociali per la collaborazione”.
“L’accordo – dichiara l’assessore regionale Elena Donazzan - evidenzia un fabbisogno molto più ampio rispetto alle risorse attualmente previste e destinate dal decreto legge n. 9 del 2 marzo scorso, pari a 40 milioni di euro per il Veneto. Abbiamo già verificato con Inps che il residuo spettante al Veneto, dovuto ad una gestione oculata e responsabile degli ammortizzatori sociali nei periodi precedenti, è di 58 milioni di euro, a cui si aggiungono i 5,5 deliberati oggi dalla Giunta veneta con una variazione al bilancio. La previsione di fabbisogno manifestato dalle associazioni datoriali in queste giornate frenetiche, supererebbe già la cifra di 235 milioni per i prossimi tre mesi. chiaro quindi – continua l’Assessore - che il sistema Veneto, con le nostre forze, la nostra capacità e responsabilità, sta facendo ogni sforzo possibile, ma abbiamo forti aspettative nei confronti dei prossimi decreti legge. Siamo determinati a fare tutto ciò che istituzionalmente si potrà fare per far comprendere al governo la gravità di questa crisi, consapevoli che il nostro ruolo è quello di suggeritore di modalità e di strumenti normativi”.
L’attenzione si sposta adesso sul livello nazionale dove si stanno studiando strumenti univoci per tutte le imprese che occupano più di 5 dipendenti. In particolare, Confcommercio nazionale sta dialogando con il governo al fine di estendere a questo tipo di imprese lo strumento del Fondo integrativo salariale (Fis).
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