“La riforma degli ammortizzatori sociali appena varata difficilmente potrà cominciare a vedere applicati gli strumenti ordinari in essa contenuti. Servono, infatti, ancora degli strumenti emergenziali e, nel concreto, il prolungamento della Cig Covid, scaduta lo scorso 31 dicembre a cominciare dalle imprese del settore turismo, per poi abbracciare anche altri ambiti del terziario di mercato ancora fortemente colpiti dalla pandemia”. Così Enrico Postacchini, Componente di Giunta di Confcommercio con incarico per “Commercio e Città” nel corso dell’audizione presso le Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio della Camera dei deputati sul decreto 228 del 2021 (Milleproroghe).
“Sul fronte del lavoro autonomo – ha detto Postacchini - è urgente riformare il sistema degli indennizzi per la chiusura delle attività commerciali coniugando sia le esigenze di sostenibilità nel tempo della misura che quelle di riduzione della relativa aliquota di finanziamento.”
Con riferimento al tema degli aiuti di stato, Confcommercio registra l’esigenza, tenuto conto dei molteplici oneri che gravano già sul sistema imprenditoriale, di prorogare il termine di decorrenza per l’applicazione delle sanzioni relative agli obblighi di trasparenza sui sostegni ricevuti. Ai fini della concessione di rateizzazione delle somme iscritte a ruolo sarebbe auspicabile la proroga, anche per il periodo d’imposta 2022, dell’innalzamento a 100.000 euro per documentare la temporanea situazione di obiettiva difficoltà economica del contribuente.
Inoltre, considerata la crisi economica e finanziaria dovuta al protrarsi della pandemia, ritiene opportuno estendere la disposizione sul rafforzamento dell’ACE, introdotta dal decreto “Sostegni-bis”, anche al periodo di imposta 2022.
Bene infine, per Confcommercio, la proroga sulla etichettatura degli imballaggi, e la proroga in tema di revisioni dei veicoli, ma occorre completare rapidamente il processo di coinvolgimento delle officine private, per superare la cronica lentezza dei controlli sui mezzi pesanti, che tanto penalizza le imprese di autotrasporto.
Federalberghi: "Senza proroga Cig a rischio quasi mezzo milione di posti di lavoro"
"Se non verrà prorogata la cassa Covid almeno fino a fine marzo sono a rischio 500mila lavoratori del settore alberghiero". Così il direttore generale di Federalberghi, Alessandro Nucara, nel corso di un'audizione alle commissioni Affari Costituzionali e Bilancio della Camera sul decreto Milleproroghe. "Bisogna prorogare la cassa Covid almeno fino a fine marzo, sperando che basti -ha detto Nucara - la platea dei lavoratori potenzialmente interessati è composta da 500mila persone, 500mila famiglie che sono col fiato sospeso. Sicuramente le imprese non sono in grado di prendere in carico questi lavoratori". Federalberghi chiede anche la proroga delle moratorie sui crediti perchè "le imprese non sono in grado di riprendere i pagamenti. La prima richiesta è quindi quella di prorogare la moratoria su crediti e mutui. Bisogna arrivare almeno alla fine dell'anno".
Fipe: "Rinnovare Cig "
Anche la Fipe, come Federalberghi, ha lanciato, in audizione davanti alla Commissione Commissione Bilancio della Camera dei Deputati sul decreto Milleproroghe, l'allarme sull'emergenza occupazionale del settore. Il direttore della federazione dei pubblici esercizi, Roberto Calugi ha sottolineato che "bisogna permettere ai pubblici esercizi di sopravvivere a questo ennesimo momento di emergenza, senza essere costretti a licenziare nessuno per non perdere competenze e professionalità che saranno determinanti al momento della ripartenza vera". "In due anni - ha ricordato Calugi - abbiamo perso 45mila imprese e i consumi nella ristorazione sono crollati di oltre 56 miliardi di euro. L'inizio del 2022 presenta pesanti sofferenze soprattutto nei centri storici delle città d'arte dove i locali sono costretti a chiudere per mancanza di clienti. A questo si somma una crisi devastante per la ristorazione collettiva, falcidiata dalla ripresa dello smart working, per le catene commerciali, soprattutto quelle operanti negli aeroporti e nelle stazioni, per il settore banqueting e catering, di fatto chiuso da due anni, per le sale bingo, messe in ginocchio dai provvedimenti sulle capienze e per le discoteche, unico settore chiuso e divenuto vittima sacrificale della pandemia''. Di qui le richieste di prorogare alcune delle misure emergenziali più importanti. Prima tra tutte la cassa integrazione Covid, che permetterà di tutelare circa 300mila occupati, traghettando i contratti in questa fase di emergenza. SAltra richiesta per l'occupazione del suolo pubblico per allestire i dehors. ''Sappiamo - ha spiegato il direttore della Fipe - che ci sono problemi di risorse pubbliche, per questo se non fosse possibile allo stato attuale ottenere la gratuità degli spazi per i tavolini all'aperto almeno si proceda alla proroga per le semplificazioni per le autorizzazioni, in scadenza il 31 marzo, portandole fino a fine anno".
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