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SICUREZZA IN AZIENDA E VACCINI COVID-19: LA SITUAZIONE OGGI

Se ne è discusso in un webinar, organizzato da Confcommercio Vicenza, al quale ha partecipato anche il Direttore dell’UO malattie infettive dell’Ulss 8 Berica Vinicio Manfrin

mercoledì 31 marzo 2021
SICUREZZA IN AZIENDA E VACCINI COVID-19: LA SITUAZ SICUREZZA IN AZIENDA E VACCINI COVID-19: LA SITUAZ

L’argomento era certamente “caldo”: sicurezza e vaccini. E l’apertura dei lavori, affidata al direttore dell’Unità Operativa Malattie Infettive dell’Ulss 8 Berica Vinicio Manfrin, forniva tutte le garanzie di un approfondimento estremamente rigoroso. Da qui il successo del webinar tenutosi martedì 30 marzo, organizzato da Confcommercio Vicenza, che ha visto la partecipazione di oltre cento aziende del commercio, turismo e servizi. Al centro della discussione, come ha sottolineato in apertura Mirka Pellizzaro, vice direttore di Confcommercio Vicenza, il tema di come affrontare gli aspetti legati alla vaccinazione da Covid-19 del personale dipendente, a fronte delle normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e delle prerogative del Medico Competente. “Le aziende stanno applicando i protocolli, ma ora, con la campagna vaccinale in corso, sorgono delle domande comuni, come ad esempio se un datore di lavoro può obbligare il dipendente a vaccinarsi e cosa accade se il collaboratore non lo fa”, ha evidenziato Mirka Pellizzaro, pur precisando che il tema è molto dibattuto e non ha ancora una soluzione univoca.

La parola, è passata poi al dottor Vinicio Manfrin, che guida l’Unità Operativa di Malattie Infettive, per un primo, interessante excursus, sulla storia delle pandemie e dei vaccini. L’attenzione si è poi focalizzata sulle quattro fasi di ricerca e sviluppo che caratterizzano questi farmaci, puntando a rassicurare sulla loro sicurezza e sul basso impatto degli effetti collaterali. “E’ molto probabile che ci dovremo vaccinare ogni anno contro il Covid-19 – ha detto – perché la così detta “immunità di gregge” si ottiene quando è vaccinato il 70% della popolazione mondiale: un obiettivo molto difficile da raggiungere a breve. Il rischio – ha aggiunto – è che anche se in Italia avessimo percentuali di vaccinazione di molto superiori, c’è sempre la possibilità che il Covid-19 torni nel nostro territorio importato dai viaggiatori”.

Nel successivo intervento, il medico del lavoro Massimiliano Rossi ha evidenziato come l’obbligo vaccinale non sia una novità per determinate categorie di lavoratori, richiamando quanto avvenuto in passato con l’antitetanica e con l’epatite b. “Sul tema, siamo in attesa di un decreto che riguarderà nello specifico la vaccinazione degli operatori sanitari (decreto poi approvato il 1° aprile n.d.r.) – ha spiegato –: vedremo quali disposizioni verranno inserite, anche se nel frattempo la giurisprudenza sta già muovendosi, come dimostrano recenti sentenze”. Massimiliano Rossi ha poi chiarito le tutele dei lavoratori fragili, ovvero dipendenti affetti da determinate patologie croniche, spiegando gli obblighi del dipendente (principalmente di comunicazione del proprio status) e quelli del datore di lavoro (come il rafforzamento delle misure preventive e la rimodulazione della prestazione). E quando una persona che è stata malata di Covid rientra al lavoro? “Qui la distinzione è tra chi ha subito un ricovero, che potrebbe essere temporalmente inidoneo a certe mansioni e che dunque deve essere vagliato dal medico competente e chi, invece, ha superato la malattia nel proprio domicilio, che non va obbligatoriamente sottoposto a visita, a meno di una sua specifica richiesta”, ha spiegato Rossi. Infine il tema delle vaccinazioni in azienda: saranno possibili? Per ora la questione non si pone, vista la scarsa disponibilità di siero, ma secondo Massimiliano Rossi i protocolli da applicare in questi casi saranno piuttosto rigidi in termini burocratici (il collegamento con il sistema informativo regionale), di ambienti idonei alla vaccinazione e di prevenzione delle reazioni avverse, con costi che verrebbero sostenuti dalle imprese stesse.

La parola è passata quindi a Gianluca Grossi (consulente dell’Ufficio Sicurezza e Ambiente di Confcommercio Vicenza), che ha voluto inizialmente condividere una riflessione sull’importanza di essere guidati, nelle proprie decisioni su questioni molto delicate come quella del Covid-19, da un approccio razionale e motivato. Meglio fare dunque affidamento, utilizzando le categorie introdotte dallo psicologo Daniel Kahneman, sul pensiero lento (logico e riflessivo) e non sul pensiero veloce, più intuitivo ma anche più soggetto ai condizionamenti. Infine Grossi ha voluto informare la platea sull’emanazione del recente standard Iso 45005:2020, che detta linee guida in materia di sicurezza sul lavoro e Covid-19, integrando tutte le procedure emesse a livello nazionale in un approccio sistemico. “Si tratta di uno strumento molto utile – ha affermato – per verificare e per dimostrare la rispondenza della propria organizzazione alle disposizioni in materia”.

Il compito di approfondire il tema dell’obbligatorietà della vaccinazione è stato quindi affidato ad Alessandro Marchese, dell’Ufficio Sindacale di Confcommercio Vicenza, che ha messo subito in chiaro come la questione stia sollevando un grande dibattito in chi si occupa di dottrina giuslavoristica: “C’è una sostanziale spaccatura – ha detto – tra chi ritiene che già oggi le norme diano al datore di lavoro la possibilità di imporre l’obbligo vaccinale ai propri dipendenti e chi, invece, ritiene che servirà una legge ad hoc”. Marchese ha fatto un excursus su quali sono gli elementi giuridici che aprono la strada all’obbligo vaccinale, dalla Costituzione al Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, che già prevede la possibilità, per l’impresa di “mettere a disposizione” i vaccini ai propri dipendenti e l’obbligo, per i lavoratori, di fare tutto il possibile per tutelare la propria salute e quella delle altre persone (colleghi o pubblico) con cui vengono in contatto. “Vedremo l’evoluzione della materia – ha ribadito Alessandro Marchese – e come ufficio siamo a disposizione delle aziende per verificare i singoli casi e le necessità emergenti”.
In questo senso, per chi vuole saperne di più, l’invito e di contattare l’Ufficio Sicurezza e Ambiente di Confcommercio Vicenza al n. 0444 964300.

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