Pasqua, una delle feste più solenni dal punto di vista religioso, segna il risveglio della buona tavola dopo il periodo della Quaresima, con tante pietanze che riflettono sia la tradizione della cucina pasquale, sia l’effetto della primavera. Questo antico legame viene interpretato al meglio dai ristoratori vicentini, che, con i loro “Menu di Pasqua”, creano ogni anno un’infinità di piatti d’eccezione, capaci di rendere memorabili i banchetti della festa. Confcommercio Vicenza, per il secondo anno consecutivo, rende disponibili, sul sito www.ristoratoridivicenza.it, le proposte dei ristoranti e trattorie di Vicenza e provincia, in modo che, con pochi click, l’utente possa scegliere il locale dove trascorre al meglio la Pasqua, secondo i propri gusti e quelli degli invitati. Al momento in cui scriviamo sono una cinquantina i menu di Pasqua presenti sul sito e suddivisi per fascia di prezzo, ovvero fino a 35 euro (i più numerosi), fino a 50 euro e più di 50 euro. Tante, dunque, le proposte per tutti i palati e per tutte le tasche, dove individuare puntualmente il locale più giusto per “gustare” la Pasqua anche a tavola. A scorrere i menu si scopre che protagonisti della Festa saranno soprattutto le verdure di stagione (in primis gli asparagi, ma è anche tempo di erbette) e le specialità della tradizione, in particolare il capretto o più in generale le carni bianche, dal coniglio agli animali di bassa corte.
E ai tanti vicentini che sceglieranno il ristorante per il loro pranzo di Pasqua, si aggiungono anche quelli che preferiscono imbandire la tavola della Festa a casa propria. A loro ci pensano i macellai de “Le Macellerie del Gusto”, il gruppo di 26 professionisti che periodicamente propongono ai loro clienti prontocuoci della tradizione gastronomica, accomunati dalla ricerca della qualità. Il piatto, pensato dai fratelli Franco ed Enrico Zenere dell’omonima macelleria di Caldogno, è l’Arrosto di coniglio alle prugne. Come sempre, nella proposta, le Macellerie del Gusto privilegiano la velocità e facilità di preparazione e anche in questo caso è sufficiente rosolare il preparato per alcuni minuti e cuocere poi al forno, a 160°, per circa un’ora e mezza. Nel pratico depliant disponibile in tutti i punti vendita (consultabili sul sito www.macelleriedelgusto.it), lo chef Federico Pettenuzzo, del ristorante La Favellina di Malo, consiglia di aggiungere, a metà cottura, delle prugne secche e poi di impiattare l’arrosto contornandolo con degli acini di uva precedentemente padellati e spruzzati di cognac.
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