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STAGIONE TURISTICA: LA MONTAGNA FA IL PIENO, VICENZA STABILE

Confcommercio Vicenza ha registrato il “sentiment” degli operatori turistici del Vicentino sull’andamento della stagione turistica in corso

lunedì 21 agosto 2017

E’ l’estate della montagna vicentina, mentre in città si guarda al “bicchiere mezzo pieno” di una sostanziale stabilità in attesa della prossima grande mostra in Basilica. Si potrebbe riassumere così l’andamento della stagione turistica nel Vicentino secondo una prima indagine telefonica realizzata da Confcommercio Vicenza. In attesa dei dati ufficiali sugli arrivi e sulle presenze a giugno, luglio e agosto, che verranno divulgati dalla Regione Veneto (in questo caso bisognerà ovviamente aspettare la fine della stagione), la sensazione che si respira sentendo gli operatori turistici (albergatori, baristi e ristoratori) è comunque improntata all’ottimismo, anche se la provincia questa estate sembra essere andata a due velocità.
“Da una parte c’è la montagna – conferma Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza -, che quest’anno ha potuto godere di condizioni meteo particolarmente favorevoli, ma che sta anche vivendo una stagione positiva grazie al traino di eventi sportivi e alla crescita del turismo escursionistico. Dall’altra c’è Vicenza, che sta riscuotendo un crescente interesse come dimostrano anche i dati riferiti ai primi tre mesi dell’anno, ma che in estate, in particolare nel mese di agosto, ancora non riesce ad intercettare il grande flusso di turisti che arrivano in Veneto per i quali la città sembra meritare solo una sosta “mordi e fuggi”. Invece si deve lavorare per far capire che in provincia c’è tanto da vedere, da fare e, allargando lo sguardo all’enogastronomia, da gustare”.
Partiamo allora, dalle note maggiormente positive, che arrivano dall’Altopiano di Asiago. Secondo gli operatori del comprensorio, la stagione estiva ha registrato un incremento di soggiorni che va dal 5 al 15% rispetto al 2016, con un agosto da incorniciare (anche se per qualcuno luglio è stato in lieve calo). La visibilità garantita nei mesi scorsi dal passaggio del Giro d’Italia ha messo certamente in vetrina le bellezze di questi luoghi e le temperature africane della pianura hanno fatto il resto.

Non a caso, a sorridere sono stati anche ristoranti, bar, pasticcerie e negozi che hanno lavorato bene soprattutto nei fine settimana (anche con aumenti del 5/10% rispetto allo scorso anno), grazie al “pendolarismo” di chi si muove in giornata. Il ritrovato interesse per la montagna ha in alcuni casi contribuito anche ad allungare i soggiorni, ma rimangono numerose le richieste per il solo fine settimana.
Anche Recoaro, dopo qualche anno di appannamento con un progressivo calo delle presenze, torna a vedere il segno più. Secondo gli operatori interpellati la stagione sta viaggiando tra il +5 e +10% di pernottamenti, ma ciò che rende più ottimisti gli addetti ai lavori è che si è notato un aumento di interesse per la “Conca di Smeraldo”, sia grazie alla nuova operatività del comprensorio termale, sia soprattutto per la riscoperta delle Piccole Dolomiti da parte di appassionati escursionisti e in generale di chi in montagna ama camminare. Si spiega così il grande flusso di turisti che questa estate ha affollato anche il Pasubio, in particolare sui sentieri delle “52 gallerie” oppure a provare i brividi del “ponte tibetano”. Un successo che si è fatto sentire nelle strutture turistiche di Valli del Pasubio e di Posina (+10/15% rispetto al 2016 secondo alcune stime), ma anche nella vicina Schio, dove gli operatori interpellati registrano una crescita media del 3% nel confronto con lo scorso anno. Si conferma però il trend che vede in generale una presenza media di 2-3 notti, che, a Recoaro diventano una settimana soprattutto per la clientela più anziana.
Stagione positiva anche per la zona di Tonezza, che da tempo punta sul turismo sportivo per allargare il bacino di visitatori. Il fitto programma di tornei calcistici tenutosi tra aprile e maggio hanno trainato gli arrivi di giugno e le buone condizioni meteorologiche di agosto hanno permesso, secondo le stime più prudenziali, di confermare i numeri del 2016. C’è però ottimismo sul futuro, grazie alle sinergie che si stanno concretizzando con una zona trainante per il turismo invernale, come il comprensorio di Folgaria, in Trentino.
Se dalla montagna alla città le temperature si alzano, il “termometro” del movimento turistico diventa invece, nelle città d’arte (Vicenza, Marostica e Bassano), più “tiepido”, nel segno della stabilità. Focalizzando l’attenzione sul Capoluogo, giugno e luglio sono stati generalmente positivi, con incrementi nell’ordine del 2/3%, anche grazie alla clientela “business”. Ad agosto, invece – che per inciso non è il mese preferito per visitare una città, soprattutto in un’estate calda come quella di quest’anno - il turismo culturale non è riuscito a replicare il trend della montagna. Nelle sale dei ristoranti, nei caffè-bar e nelle gelaterie, invece, è “tutta un’altra musica”, con incrementi anche del 10%: si tratta però di turisti principalmente di passaggio, che dedicano mediamente una sola giornata alla visita dei monumenti palladiani.
Perché questi visitatori appassionati di cultura decidano di fermarsi di più a Vicenza si dovrà probabilmente attendere settembre, che alcuni operatori confermano in recupero per il crescente numero di persone che scelgono di fare le ferie in questo periodo (come conferma anche una recente indagine nazionale di Federalberghi). Ma soprattutto c’è grande attesa per la prossima mostra in Basilica; la maggior parte degli albergatori interpellati, infatti, conferma: anche se le prenotazioni per ora non arrivano, ci sono comunque già molte richieste di offerte per l’autunno, in concomitanza con l’avvio dell’esposizione “Van Gogh – Tra il grano e il cielo” del 7 ottobre.


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