Stabile il turismo a Vicenza, mentre cresce a Bassano e Marostica; meno bene la montagna ad inizio stagione, anche se agosto ha segnato un buon recupero; male le terme. La ristorazione sorride, gli alberghi un po’ meno a confermare che, a parte le mete più consolidate, per trattenere il turista più di qualche notte c’è ancora molto da fare in termini di promozione ed eventi. E’ la fotografia scattata da una rilevazione compiuta in questi giorni da Confcommercio Vicenza, che ha “tastato il polso” degli operatori del settore in provincia. Saranno i dati ufficiali su arrivi e presenze, ovviamente non ancora disponibili, a decretare ufficialmente com’è andata al stagione turistica estiva nel Vicentino, ma già sondando le impressioni dei titolari di alberghi e pubblici esercizi il trend è chiaro: “Se guardiamo alla provincia nel suo complesso, i nostri imprenditori ci confermano che non abbiamo vissuto un’estate brillante – è l’analisi di Sergio Rebecca, presidente di Confcommercio Vicenza. La montagna, che è la principale destinazione estiva, ha subito i condizionamenti del meteo avverso tra giugno e luglio, mentre le “città d’arte” hanno sempre il problema del turismo “mordi e fuggi”. E infatti, generalmente i ristoranti vanno meglio degli alberghi, perché hanno il vantaggio di sfruttare anche gli arrivi giornalieri. Non c’è dubbio però – prosegue il presidente Rebecca - che tutti dobbiamo rimboccarci le maniche, creando una sinergia tra pubblico e privato per poter sfruttare la grande potenzialità turistica del nostro territorio. Abbiamo città splendide che devono però mettersi in rete per proporre un carnet di eventi attrattivi, di cui si è sentito la mancanza, che allunghino la permanenza. Una montagna che può incontrare tutti i gusti, dalla famiglia all’escursionista esperto, che deve però trovare modalità per attirare il turista anche quando il meteo non sorride. Il comprensorio termale di Recoaro che potrebbe sfruttare la crescita del turismo wellness, se solo fosse messo in grado di programmare meglio il proprio futuro”.
L’estate 2018 conferma che questi tre comprensori turistici hanno andamenti ed esigenze diverse.
Le città
Le città e i borghi, a cominciare dal Capoluogo, confermano di essere ancora legate ad un turismo “mordi e fuggi”, il pernottamento è di 1-2 notti, in linea con il 2017. Nel complesso, a Vicenza i tre mesi estivi sono stati stabili a livello di presenze alberghiere: c’è chi ha registrato una leggera flessione, ma anche chi ha colto l’opportunità di alcuni congressi in Fiera, tra giugno e luglio. Agosto rimane il mese più critico, perché l’aumento delle temperatura consiglia altre mete rispetto alle città d’arte. Incoraggiante l’aumento di presenze straniere, con buone presenze francesi, spagnoli, tedeschi e americani e anche l’affacciarsi, seppur ancora timido, del turismo cinese. Buone le prospettive di settembre, anche perché tornerà il turismo business con la fiera Vicenzaoro. I più soddisfatti, a parte qualche eccezione, sono i ristoranti, che hanno registrato mediamente incrementi tra il 3 e l’8%, sfruttando certamente anche il flusso di chi visita la città in giornata, magari spostandosi dai principali luoghi di villeggiatura del Veneto.
Da Bassano del Grappa arrivano segnali più che positivi, con una crescita delle presenze alberghiere che va dal 5 al 10%, con picchi nel mese di luglio e una previsione di crescita (+4-5%) anche nelle prenotazioni di settembre. Aumentano gli italiani e tra gli stranieri i tedeschi confermano di essere i più affezionati alla città. Tiene la ristorazione.
In “terreno positivo” anche Marostica, che vede, secondo gli operatori interpellati, un sensibile miglioramento delle presenze turistiche alberghiere (soprattutto italiane) e ottime previsioni per settembre, grazie alla concomitanza della Partita a Scacchi e del turismo business legato alla fiera Vicenzaoro. Buoni segnali dal mondo dei pubblici esercizi, che hanno anche sfruttato l’onda del Summer Festival, registrando performance che si aggirano mediamente su un +5%.
La Montagna
Venendo alla montagna, la stagione diventa più a luci ed ombre. Il meteo non ha aiutato nei mesi di giugno e luglio, con cali generalizzati delle presenze alberghiere (tra il 10 e il 20%) in tutte le aree montane, dall’Altopiano al Pasubio al comprensorio di Tonezza. Appena le temperature sono salite, ad agosto, le presenze hanno ripreso vigore, ma non per tutte le strutture sono state sufficienti a recuperare la stagione. A confermare che la montagna può “smarcarsi” dai condizionamenti del meteo è però l’esempio di Tonezza, che negli anni scorsi ha puntato sul turismo sportivo e che quest’anno è stata premiata da un + 15 % di media per questo tipo di soggiorni, grazie ai ritiri di squadre di calcio, pallavolo, ma anche scherma e pattinaggio. Attrazioni come le 52 Gallerie e il “ponte tibetano” si confermano invece trainanti per il comprensorio del Pasubio.
Per settembre le previsioni puntano alla stabilità, ma anche in questo caso conterà molto il meteo non certo generoso in questi giorni. Per la montagna vale, come per le città, un andamento migliore della ristorazione rispetto all’ospitalità.
Le Terme
Infine il capitolo più critico: il comprensorio termale di Recoaro. Nelle strutture alberghiere della zona, a parte qualche eccezione che segna una stabilità nel confronto con il 2017, è il segno meno a primeggiare, anche con perdite pesanti (si va da un -20 ad un – 80%). A prevalere, visti i risultati ben migliori della ristorazione che in alcuni casi ha anche incrementato il fatturato, è il turismo giornaliero, mentre, secondo gli operatori, la poca promozione del territorio causata dall’incertezza che grava sul compendio termale ha certamente penalizzato l’arrivo di villeggianti. Tra le note positive, la riscoperta delle montagne attorno a Recoaro, con turisti che hanno affollato, con il bel tempo, rifugi e sentieri sulle Piccole Dolomiti, meta di escursionisti e appassionati di mountain bike.
“Il turismo si è molto segmentato negli anni – conclude il presidente Rebecca – e la scelta di una località è anche legata agli interessi del singolo cliente: dal gourmet attento all’offerta enogastronomica, allo sportivo, all’appassionato di storia, tradizioni, cultura. La nostra provincia può offrire qualcosa di interessante per ognuno di questi profili, basta saperlo comunicare bene. Come Confcommercio ci stiamo proprio impegnando su questo fronte attraverso dei protocolli d’intesa con i singoli comuni che hanno nella promozione del territorio il loro punto di forza. La parola d’ordine, per il futuro del nostro turismo, è fare sinergia”.
ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.