"Va nella giusta direzione la sentenza del Tribunale penale di Lecce, che ha inflitto una pena esemplare (nove mesi di carcere) a uno "spacciatore" di fake reviews, che scriveva e vendeva recensioni false utilizzando un'identità falsa". E' il commento di Federalberghi sulla decisione del Tribunale di Lecce di condannare a nove mesi di prigione un 'truffatore' di recensioni. Si tratta di uno dei primi casi legali in cui si definisce un crimine il fatto di scrivere recensioni false sotto falso nome.
"Non possiamo però dimenticare - prosegue la Federazione degli albergatori - che siamo di fronte ad un problema dalle dimensioni enormi. Né possiamo illuderci che possa essere risolto affidandosi al meritorio lavoro della magistratura o alla buona volontà dei singoli". "A nostro avviso, la soluzione non può che risiedere in una robusta affermazione del principio di responsabilità. Il primo passo che i portali devono compiere per radicare un sistema in cui prevalgano le vere recensioni, scritte da veri clienti, che raccontano una vera esperienza, è un deciso stop alle recensioni anonime e ai nickname di comodo". "Ognuno dev'essere libero di esprimere la propria opinione. Ma l'azienda che viene recensita e le persone che leggono la recensione - conclude Federalberghi - hanno diritto di conoscere la reale identità dell'autore e di sapere se sta raccontando frottole o un'esperienza autentica".
Fipe: "Sentenza importante per la trasparenza del web"
"Da oggi in avanti scrivere recensioni false non sarà più solo un danno a svantaggio di tanti ristoratori bravi e onesti, ma, finalmente, anche un crimine riconosciuto dalla legge italiana. Tutto il lavoro che come Fipe abbiamo fatto in questi anni in rappresentanza di ristoratori e baristi è stato finalizzato proprio a questo, combattere l'uso distorto e fraudolento delle recensioni.
Siamo particolarmente soddisfatti della sentenza pronunciata oggi dal Tribunale Penale di Lecce che condanna in modo esemplare il proprietario di un'agenzia che vendeva pacchetti di recensioni false. Un risultato che non esitiamo a definire storico a garanzia delle imprese di ristorazione che nella maggior parte dei casi non passano il tempo a danneggiare il lavoro altrui ma che operano con professionalità e qualità al servizio dei clienti e a garanzia della qualità delle informazioni per i consumatori". Così Aldo Mario Cursano, vicepresidente Vicario di Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi - plaude alla sentenza promulgata dal Tribunale Penale di Lecce contro PromoSalento, in un procedimento che ha visto TripAdvisor costituirsi come parte civile e collaborare attivamente con la magistratura.
"Un importante segnale a favore della trasparenza e della legalità - prosegue Cursano , contro chi, sia come singolo che tramite agenzie ad hoc, ricorre a sotterfugi e scorciatoie per ingannare i consumatori e penalizzare i competitor. Su questo fronte è nostro impegno proseguire e incrementare la collaborazione con TripAdvisor per monitorare in modo ancora più attento le recensioni sul web e potenziare i filtri di ricerca per un servizio al consumatore sempre più puntuale e, soprattutto, trasparente. A tal fine rinnoviamo l'invito alle nostre associazioni e ai nostri imprenditori a ricorrere allo sportello SOS recensioni per segnalare ogni distorsione".
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