giovedì 18 ottobre 2018
Fipe-Confcommercio Vicenza lancia il servizio "SOS Buoni Pasto": l’associazione provinciale che riunisce più di 2.500 pubblici esercizi berici (bar, ristoranti, pizzerie ecc.) mette ora a disposizione degli esercenti un modo facile per segnalare tempestivamente alle società emettitrici aderenti all’associazione nazionale Anseb le criticità dei servizi. Se da un lato, infatti, i buoni pasto sono un benefit sempre più utilizzato dalle aziende (grazie anche alla detassazione) e apprezzato dai dipendenti, dall’altro non mancano le problematiche: da quelle più gravi come i ritardi nei rimborsi di chi li emette, a quelle più pratiche come le modalità per segnalare eventuali furti o danneggiamenti dei ticket.
"Il nostro sportello ha lo scopo di raccogliere le segnalazioni, adeguatamente documentate, sulle problematiche legate alla gestione del buono pasto – spiega Ernesto Boschiero, direttore di Confcommercio Vicenza -: segnalazioni che, attraverso la Federazione nazionale e grazie alla collaborazione di Anseb, metteremo prontamente a conoscenza degli emettitori, per agevolare risposte e interventi più rapidi. L’obiettivo è quello di proteggere la nostra categoria da disservizi e ritardi che negli ultimi mesi si sono moltiplicati”. In caso di mancato rimborso dei ticket ad esempio, lo sportello offrirà una tutela legale grazie all’intervento di un avvocato appositamente convenzionato, mentre per tutti gli altri disservizi è prevista un’assistenza diretta volta a ricercare una “soluzione bonaria” alle problematiche riscontrate con le società aderenti ad Anseb.
Il primo fronte sul quale “Sos Buoni Pasto” è già impegnato riguarda la problematica “Qui!Group”, ovvero la società recentemente fallita, che ha lasciato “sul terreno”, secondo le stime di Fipe nazionale, almeno 200milioni di euro di crediti non onorati. “Non abbiamo un quadro preciso delle imprese vicentine coinvolte, che non dovrebbero però essere numerose – afferma il direttore Boschiero - . Ma alcune segnalazioni ci sono giunte e i nostri uffici si stanno già attivando per agevolare chi è rimasto coinvolto. Per sperare di ottenere un pagamento, infatti, è necessario presentare la domanda di ammissione al passivo entro il 21 gennaio 2019”. A questo proposito l’invito dell’associazione è proprio quello di segnalare eventuali situazioni di criticità, perché i tempi sono stretti.
Nel frattempo, a livello nazionale si sta sollecitando il Governo ad attivare un tavolo di confronto sul tema dei buoni pasto, un settore che vale in Italia circa 3 miliardi di euro l’anno ed interessa 2,4 milioni di lavoratori. “Il livello delle commissioni a carico della rete degli esercizi convenzionati ha ormai sfondato, in alcuni casi, la soglia del 20% - spiega Ernesto Boschiero -. Non c’è altro Paese dove i buoni pasto funzionino così. Serve una regolamentazione più serrata e nel frattempo l’invito che diamo alle nostre imprese associate è sempre quello di valutare bene, prima di firmare le convenzioni, che le condizioni economiche siano effettivamente sostenibili”.
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