Con lui se ne va uno dei grandi cuochi vicentini, per anni - prima della meritata “pensione” (ma si va mai in pensione da questo lavoro?) - punto di riferimento per la tradizione gastronomica berica e animatore della ristorazione. Mario Baratto, per 40 anni guida del ristorante "Da Remo" in contra' Caimpenta, si è spento all’età di 77 anni e la sua scomparsa è stata accompagnata da tantissime espressioni di cordoglio espresse a tutti i livelli, a cominciare dai tanti colleghi che riconoscevano in lui un grande professionista, decano del settore.
“Una persona generosa e un interprete appassionato della ristorazione vicentina”, così Confcommercio Vicenza ricorda Mario Baratto, già stimato dirigente della categoria e protagonista di tante iniziative di valorizzazione della cucina berica, in particolare grazie al suo impegno nella Confraternità del Bacalà alla Vicentina. Il presidente Sergio Rebecca, il direttore Ernesto Boschiero e tutti i componenti del Consiglio hanno poi voluto esprimere vicinanza ai figli Alver e Gianluca, quest’ultimo attuale presidente dell’Associazione provinciale Ristoratori di Confcommercio Vicenza.
Per raccontare la storia professionale di Mario Baratto non bastano poche righe e infatti a lui, recentemente, Rosanna Capuano aveva dedicato un libro: “Non tutti gli chef sono grandi cuochi”, un po’ biografia e un po’ ricettario, con cui si è voluto celebrare “la vita in cucina di Mario Baratto”. A cominciare dagli esordi giovanissimo come ragazzo di cucina nei ristoranti vicentini e la straordinaria esperienza, a soli 16 anni, come cuoco al Villaggio Olimpico di Roma. Poi lo studio, il lavoro a Rimini, all’Hotel de La Ville e il ritorno, nel 1971 a Vicenza, che lo porterà ad aprire la “Trattoria da Mario” in località Moracchino. Ma il decollo sarà nel 1977 quando, con il fratello Giuseppe, si “innamora” del ristorante “Da Remo”, nella splendida location di via Caimpenta, che verrà quindi rilevato.
Da qui inizia la storia di un locale che è diventato un simbolo della buona cucina vicentina, dove Mario Baratto porta la sua visione legata alla tradizione veneta e alla scelta di materie prime di altissima qualità. Politici, attori, cantanti, sportivi, gastronomi e ovviamente tanti appassionati della buona tavola arrivano qui ad assaggiare le specialità preparate da Mario: il bollito, l’oca, il cappone, la pasta ripiena fatta a mano. Ma il simbolo della sua cucina è, senza dubbio, il Bacalà alla Vicentina e non a caso Mario Baratto sarà il fondatore del gruppo dei Ristoratori del Bacalà e sarà impegnato nella promozione del piatto spendendosi con tante energie, creatività e passione nella Confraternita del Bacalà alla Vicentina. Nelle sue cucina passano anche tanti giovani che vogliono imparare il mestiere e tra questi pure un giovanissimo Carlo Cracco, che qui muoverà i suoi primi passi.
Dopo una carriera di grandissime soddisfazioni, a settant’anni Mario Baratto cede il testimone ai figli Gianluca e Alver e inizia così un nuovo capitolo del ristorante, che da Caimpenta si trasferisce in un altro splendido luogo della città: Villa Cariolato a Bertesina, dove nel 2018 viene aperto il ristorante “Remo Villa Cariolato”.
Ma l’amore per la cucina non viene meno perché Mario Baratto continua con il suo impegno nelle associazioni gastronomiche, tra le quali la Chaîne des Rôtisseurs, che lo aveva recentemente nominato Grand Officier Maitre Rotisseur, la massima onorificenza conferita da questa organizzazione ai professionisti
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