martedì 08 agosto 2023
Nei primi cinque mesi dell’anno il turismo vicentino è partito col botto: secondo gli ultimi dati del sistema statistico della Regione Veneto gli arrivi in provincia sono stati ben 317.023, un bel balzo in avanti (+31,7%) rispetto ai 240.696 dello stesso periodo del 2022. Meglio anche, seppur “al fotofinish”, del 2019 (dunque nel periodo pre-covid), quando da gennaio a maggio gli arrivi furono 316.504. Crescono anche le presenze, che corrispondono ai giorni di pernottamento nelle strutture turistiche: sono state 794.269 fino a maggio 2023: 132.936 in più rispetto allo stesso periodo del 2022, quando furono 661.333 (+20%). E più dei primi 5 mesi anche del 2019, quando si fermarono a 776.286.
Gli italiani sono più numerosi degli stranieri sia negli arrivi (214.392 vengono dal Belpaese contro i 102.631 dall’estero), che nelle presenze (544.019 quelle “nostrane”, contro le 250.250 da fuori confine), sempre nei primi 5 mesi del 2023. Nel confronto con il periodo pre-covid sono proprio gli stranieri che ancora mancano in parte all’appello: erano infatti 122.703, quelli arrivati tra gennaio e maggio 2019 da altri Paesi: allora furono oltre 20 mila in più, dunque, che nel 2023 sono stati comunque abbondantemente sostituiti dagli italiani.
“Questi dati sono incoraggianti e dimostrano da un lato che la nostra provincia sta migliorando il proprio appeal turistico in generale e dall’altro che gli italiani stanno riscoprendo le mete nazionali, apprezzando territori come il nostro che hanno molto da offrire, ma che magari non entravano immediatamente in un itinerario di viaggio” è il commento di Nicola Piccolo, presidente di Confcommercio Vicenza. Che aggiunge: “La nostra provincia può rispondere a diversi target turistici grazie alla straordinaria offerta di città d’arte e borghi, alla possibilità di immersione nella natura, sia in montagna che nelle zone collinari, fino all’opportunità di scoprire il grande patrimonio enogastronomico locale, valorizzato dalla ristorazione. E poi è vicina ad altri importanti poli di attrazione del Veneto, diventando anche un’ottima base per scoprire la nostra regione. Si tratta dunque – prosegue il presidente Piccolo – di fare un grande lavoro di promozione in grado di valorizzare i nostri plus e in questo senso l’auspicio è che quanto prima sia resa operativa la futura Fondazione che si intende avviare in seno alla Camera di Commercio di Vicenza”.
Con l’estate gli occhi sono puntati anche sul maggior comprensorio turistico della provincia, quello dell’Altopiano di Asiago, che viene anch’esso da 5 mesi iniziali del 2023 sostanzialmente positivi. Gli arrivi hanno toccato, al maggio scorso, quota 37.748, contro i 32.087 dello steso periodo 2022 (+17,6%), mentre erano stati 28.041 nei primi 5 mesi del 2019 (con un incremento, nel confronto tra lo stesso periodo 2023/2019 pari al 34,6%), a dimostrare il grande percorso di crescita del comprensorio. Crescita che quest’anno gli operatori sperano di bissare, anche se a giugno il meteo non ha aiutato e l’andamento molto altalenante delle temperature hanno influito anche nelle settimane successive.
“A vedere i trend dell’Osservatorio del Turismo Regionale Federato, i dati veneti di occupazione delle camere nel settore ricettivo sono stati molto buoni per quanto riguarda le città d’arte, con qualche segnale non del tutto positivo sulla montagna – conclude il presidente Nicola Piccolo - I conti si fanno però alla fine, sia per quanto riguarda le città, sia per quanto riguarda la montagna e in particolare l’Altopiano, considerato che qui istituzioni e operatori hanno lavorato molto bene anche per prolungare la stagione ben oltre le classiche settimane di piena estate”.
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