Primo semestre positivo per il turismo in provincia e nel Capoluogo. A certificarlo sono i dati recentemente pubblicati nel sistema statistico della Regione del Veneto riferiti, appunto, al periodo gennaio-giugno 2024, ed elaborati da Confcommercio Vicenza.
Gli arrivi nel Vicentino si sono attestati a 416.741, con un + 4,2% rispetto allo stesso periodo del 2023 ed oramai stabilmente superiori al periodo pre-covid (dove erano stati 398.420 nei primi 6 mesi). Buone anche le presenze, vale a dire i pernottamenti in provincia, che nel 2024 hanno toccato quota 1.016.947, con un + 1,7% rispetto a gennaio-giugno 2023 (nel primo semestre 2019 furono 972.761).
Il trend positivo generale è dovuto soprattutto alla crescita dei turisti stranieri: da oltreconfine sono arrivati fin qui, ben 153.789 visitatori, contro i 135.619 dello stesso periodo del 2023 (+13,4%), mentre i connazionali sono stati 262.952 contro i 264.316 del primo semestre dello scorso anno (-0,5%). Nelle presenze, poi, gli stranieri sono cresciuti del 7,5% (da 324.024 di gennaio-giugno 2023 a 348.168 di quest’anno), mentre gli italiani sono calati dello 0,98% (da 675.388 di gennaio-giugno 2023 a 668.779 di quest’anno).
Per quanto riguarda le strutture ricettive, nel confronto tra i due semestri crescono sia alberghieri che complementari (B&b e locazioni turistiche), ma mentre gli hotel si attestano su un + 2,8% di arrivi e + 0,9% di presenze, i complementari registrano un + 9,7% negli arrivi e un + 3,4% nelle presenze.
Il sistema statistico regionale ha pubblicato, poi, un focus sulla città di Vicenza dove, complice certamente anche il tutto esaurito registrato nelle strutture ricettive durante l’Adunata degli Alpini a maggio, i risultati sono migliori rispetto al dato provinciale: gli arrivi nel Capoluogo berico sono infatti saliti, nei primi sei mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2023, del 6,3% toccando quota 126.649, mentre le presenze (ovvero i pernottamenti) sono stati 273.679, ovvero il 3,8% in più. Sempre nel confronto tra i primi due semestri 2024 e 2023, bene l’alberghiero (+4,2% gli arrivi e +1.5% le presenze), ed exploit a doppia cifra per il complementare: + 16,8% negli arrivi e +10,2% nelle presenze.
“La crescita del turismo nel Vicentino è un ottimo segnale – afferma Nicola Piccolo, presidente di Confcommercio Vicenza -, perché genera ricchezza non solo per le strutture ricettive, ma anche per bar, ristoranti, pizzerie e in generale il settore dei pubblici esercizi che, assieme alle agenzie viaggio, compongono questo variegato comparto. E fa da volano anche al commercio, in particolare dei centri storici. Un merito particolare – continua il presidente Piccolo - va proprio agli operatori di questi settori, che hanno un rapporto diretto con i turisti e che evidentemente hanno saputo mettere in campo servizi di qualità, in grado di migliorare l’immagine del nostro territorio, diffonderne la bellezza, il piacere della buona tavola, le opportunità culturali e ricreative”. Sulla crescita maggiore del settore complementare rispetto all’alberghiero probabilmente pesano soprattutto le locazioni turistiche, trainate dai portali on line, “in questo senso è positivo che il Comune di Vicenza abbia recentemente accolto la richiesta dell’Associazione Provinciale Albergatori - Federalberghi di avviare controlli su queste attività per verificarne il rispetto degli aspetti amministrativi e il pagamento della tassa di soggiorno. L’obiettivo deve essere uno solo, a Vicenza come in tutta la provincia: stesso mercato, stesse regole”.
Certamente l’Adunata degli Alpini ha giocato un ruolo significativo sui risultati positivi della città, anche se nel raffronto con il primo semestre 2019 mancano ancora 8 mila arrivi (allora furono 134.656) e quasi 30 mila presenze (che furono, nel primo semestre di quell’anno, 303.632): “L’Adunata è stato un grande evento che ci auguriamo abbia dei riflessi positivi anche nei prossimi mesi – è il commento del presidente di Confcommercio Vicenza -. L’auspicio è proprio che tanti tornino qui per conoscere meglio quanto il Vicentino sa offrire: i suoi borghi, le sue montagne, il suo patrimonio culturale. Tanto più che, a fronte di un calo dei turisti italiani probabilmente dovuto alle ridotte disponibilità economiche che si sta vivendo in questo momento, l’Adunata rappresenta proprio un volano promozionale rivolto ai connazionali”.
Per il presidente di Confcommercio Vicenza non ci si può certo fermare qui: “Non dobbiamo “cullarci sugli allori” di questi risultati – sottolinea Nicola Piccolo -. Anzi devono spronarci a fare di più e meglio, sia come operatori, sia a livello di istituzioni, lavorando sulla proposta di altri grandi eventi, come le mostre in Basilica palladiana, e creando anche una maggiore sinergia tra i tanti poli di attrazione provinciali, come Confcommercio Vicenza sta facendo da anni, nella comunicazione on line, attraverso i protocolli d’Intesa sul turismo siglati con i Comuni vicentini. Resta comunque la fiducia sulla chiusura dell’anno, che si spera porti anche il Capoluogo a raggiungere e superare arrivi e presenze che si totalizzavano nel 2019 e prima ancora ”.
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