Sul fil di lana, come avviene purtroppo spesso per le normative legate all'emergenza Covid 19 che impattano sulle imprese, arriva il chiarimento tanto atteso dagli albergatori, rilanciato immediatamente in un comunicato da Federalberghi Confcommercio che aveva fatto un costante pressing sul Governo negli ultimi giorni: "La Cabina di regia ha confermato che le persone alloggiate nelle strutture ricettive possono consumare i propri pasti al chiuso presso i ristoranti delle strutture stesse anche se non sono in possesso della certificazione verde". E precisa "A partire dal 6 agosto , i ristoranti degli alberghi dovranno invece richiedere il green pass se il cliente che siede al tavolo al chiuso non soggiorna presso la struttura ricettiva". Per informazioni più dettagliate sulla disposizione, si rimanda a due circolari, scaricabili dall'area rioservata del sito, previo accesso con le credenziali: Circolare 1 Federalberghi - Circolare 2 Federalberghi.
Sempre relativamente alla normativa sul Green Pass che entra in vigore oggi 6 agosto (ne parliamo diffusamenti in questo articolo), va anche registrata l'ulteriore presa di posizione di Fipe Confcommercio a nome di una delle categorea più colpite dal provvedimento. “A partire dal 6 agosto, i gestori di bar e ristoranti faranno quanto possibile per favorire il controllo del green pass di chi vorrà accedere agli spazi al chiuso, ma serve la possibilità di utilizzare l’autocertificazione per responsabilizzare i clienti - così Aldo Cursano, vice presidente di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi sull’obbligo del Green Pass per accedere ai locali al chiuso -. Noi faremo ancora una volta la nostra parte con grande senso di responsabilità e spirito di sacrificio, nonostante la consapevolezza che la norma rischia di impedire l’accesso ai locali di una fetta consistente di popolazione, in particolare giovani e giovanissimi, che è ancora in attesa di ricevere la prima dose di vaccino. Non per una scelta individuale, sia chiaro, ma per i tempi tecnici di una campagna vaccinale che ancora non si è conclusa”.
E per quanto riguarda le voci che si rincorrono di introdurre un obbligo di vaccinazione per il personale dei pubblici esercizi, Cursano precisa la posizione della Fipe: “La nostra federazione è da sempre a favore dei vaccini, e anche l’eventuale introduzione dell’obbligo di green pass per i dipendenti dei pubblici esercizi non ci vede contrari. Tuttavia, è assolutamente necessario intervenire su due aspetti fondamentali. Uno – continua - riguarda i tempi di introduzione di tale misura: bisognerà dare il tempo di vaccinarsi a tutti quelli che non lo hanno ancora fatto. La campagna vaccinale richiede tempi tecnici che dipendono dai protocolli sanitari e dalla logistica, è quindi inimmaginabile pensare di poter pretendere la carta verde per tutti i lavoratori del nostro comparto già da fine agosto e con così poco preavviso, soprattutto se consideriamo che la Federazione ha chiesto a più riprese e sin dall’inizio del 2021 di inserire i dipendenti di bar e ristoranti nelle categorie da vaccinare in via prioritaria, proprio perché a contatto col pubblico. Imporre la vaccinazione "tutti e subito" causerebbe la chiusura in piena stagione turistica di migliaia di esercizi per mancanza di personale. Altra questione fondamentale – sottolinea il vicepresidente di Fipe Confcommercio - riguarda la gestione di quei dipendenti che decideranno liberamente di non vaccinarsi. A questo proposito servono indicazioni precise e un quadro normativo molto chiaro per aiutare gli imprenditori a capire come comportarsi in situazioni del genere. Dobbiamo evitare in ogni modo che gravino sulle attività ulteriori oneri economici, organizzativi e amministrativi”.ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.