Le imprese della filiera turistica del Vicentino, vale a dire le attività di bar, ristoranti e servizi alberghieri sono desiderose di recuperare il terreno perduto con la pandemia e, nella difficoltà, hanno intensificato la loro resilienza e investito nella digitalizzazione. E’ quanto emerge dai risultati di un questionario diffuso dalla Confcommercio Vicenza ai titolari delle imprese del settore associate. La ripresa, quindi, c’è rispetto allo scorso anno, ma non mancano le preoccupazioni per gli effetti di una situazione Covid ancora non del tutto sotto controllo, che raffredda ogni facile entusiasmo.
SETTORE PUBBLICI ESERCIZI. I dati relativi al periodo giugno – agosto 2021, rispetto allo stesso periodo del 2020, rilevano che le attività del settore dei Pubblici esercizi della provincia hanno subito un calo di clientela mediamente del 6%. Sono maggiori le perdite (-9%) per i bar, rispetto ai ristoranti (-2%) e sicuramente sono ancora più pesanti per quei locali senza la possibilità di usufruire di spazi aperti per i clienti. In generale, rispetto alla stagione estiva 2020, il 50% dei titolari di pubblici esercizi che hanno risposto al questionario Confcommercio, hanno riscontrato nell’estate 2021 una diminuzione di clientela, il 39% un aumento, mentre l’11% dice di aver mantenuto lo stesso afflusso.
Se il raffronto si fa tra giugno agosto 2021 con lo stesso periodo del 2019, le perdite aumentano in media al 15%: -18% per i bar e -9% per i ristoranti.
Alla richiesta di esprimere un giudizio sulla stagione estiva di quest’anno, solo il 3% la definisce “ottima”; il 26% “buona”; il 45% discreta e il 26% pessima. “Ci sono ancora troppe restrizioni per permettere un lavoro che porti ad un guadagno”- scrive qualcuno tra le note del questionario-. “Ora, con le temperature che permettono di stare all’aperto, si va anche bene, ma l’incognita sarà dopo, poiché l’obbligo del green pass per le consumazioni all’interno di bar e ristoranti potrebbe creare una notevole diminuzione delle prenotazioni”- fa notare un altro. Dalle risposte date sulla situazione che potrebbe verificarsi con l’autunno, come detto, traspare qualche incertezza: il 25% l’immagina pessima; il 45% discreta; il rimanente 30% buona o ottima. Il timore principale è che si verifichino nuove chiusure delle attività, viste come un rischio grave per la sopravvivenza stessa delle imprese.
SETTORE ALBERGHIERO. Per l’autunno si naviga a vista anche nel settore dell’accoglienza. “Le prenotazioni vengono fatte dai clienti sempre più all’ultimo momento e quindi non è possibile fare previsioni attendibili per i mesi a venire” - evidenzia più di qualche risposta al questionario di Confcommercio Vicenza. In questa situazione il 32% delle risposte vede “prospettive pessime”; il 35% “discrete”; il 33% “buone o ottime”.
Sul fronte delle presenze turistiche di quest’estate, solo luglio e agosto, secondo gli operatori intervistati sono stati mesi utili all’attività, mentre maggio e giugno sono catalogati come mesi “da dimenticare”. Nonostante tutto però la stagione estiva 2021 è risultata migliore di quella dell’anno precedente. La media delle variazioni di clientela dichiarate è del + 15% (+ 10% le strutture alberghiere, + 16% quelle complementari).
Per il 9% degli intervistati l’andamento delle presenze è stato “ottimo”, il 25% “buono” (il questionario è stato somministrato anche alle strutture dell’Altopiano di Asiago e delle altre zone di montagna della provincia), mentre è risultato “discreto” per il 34% e “pessimo” per il rimanente 32% degli intervistati.
Rispetto allo stesso periodo del 2019 il settore ricettivo vicentino deve ancora recuperare terreno: l’andamento è -17% (- 20% per le strutture alberghiere, -15% per quelle complementari).
“L’emergenza Covid ha cambiato molte cose - commenta Ernesto Boschiero, direttore della Confcommercio di Vicenza-, alberghi ristoranti e bar sono rimasti fermi per mesi e gli effetti si fanno tuttora sentire e, nonostante le risposte che abbiamo ricevuto dagli operatori intervistati non siano del tutto incoraggianti, nel comparto si avverte una lieve sensazione di ripresa. Pesa purtroppo l’incertezza sul futuro, perché è difficile prevedere cosa accadrà sul fronte pandemia con la riapertura delle scuole e dei trasporti locali a pieno regime, nonché gli effetti del green pass sulla frequentazione di bar e ristoranti al chiuso. In questa situazione è dura per i nostri operatori fare qualsiasi programmazione – conclude Boschiero -, ma tra i nostri associati abbiamo notato che durante la pandemia molti hanno intensificato la loro presenza sul web, sia per mantenere i contatti con la propria clientela, sia per intercettarne di nuova. Questa è una tendenza che fa ben sperare, poiché evidenzia un’attitudine dinamica a fronteggiare le difficoltà e a cogliere le opportunità che possono aiutare nella ripresa”.
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