Oggi è la Giornata della Ristorazione, promossa in tutta Italia grazie all’impegno di Fipe Confcommerzio nazionale e delle varie Federazioni territoriali. In Veneto la prima edizione di questa ricorrenza (maggiori informazioni sul sito www.giornatadellaristorazione.com) viene celebrata con una tavola rotonda che si svolge in Confcommercio Padova, aperta dal presidente regionale Fipe Paolo Artelio e da Patrizio Bertin (presidente di Confcommercio Veneto), con ospiti e relatori: Tiziano Barone, direttore di Veneto Lavoro; Edy Brisotto, in rappresentanza di Renaia Veneto (Rete Nazionale Istituti Alberghieri); Massimiliano Schiavon, presidente Its Turismo; Giovanni Battista Comiati, vicepresidente dell’Ente bilaterale del Terziario di Vicenza; Andrea Chiriatti, responsabile Area Lavoro e Formazione di Fipe nazionale; Eugenio Gattolin, segretario Confcommercio Veneto e Fipe Veneto. Partecipa con un collegamento da remoto anche l’assessora regionale alle Politiche del Lavoro e della Formazione Elena Donazzan.
Al centro della discussione, lo stato della ristorazione in Veneto. I numeri sono stati divulgati solo qualche giorno fa in una nota della Fipe regionale: “Il fatturato si aggira sui 6 miliardi di euro mentre salari e stipendi dei lavoratori si attestano attorno al miliardo di euro. Per quanto riguarda il numero di pubblici esercizi si registrano in regione ben 34.758 attività, tra sedi d’impresa e unità locali (ossia attività con più “filiali” nel territorio come le catene). Dal 2019 i dati evidenziano una diminuzione del 3,1% delle sedi d’impresa e un aumento pari a +5,1% delle unità locali: un segnale importante - sottolinea Fipe Veneto - di un mutamento nel tessuto imprenditoriale nella ristorazione. Il numero di addetti totali ammonta a 154.599 con un aumento pari al +7,9% nel 2022 rispetto al 2021”.
L’analisi del presidente regionale Paolo Artelio è chiara: “La ristorazione nel 2022 ha registrato numeri molto positivi, stiamo ritornando lentamente ai livelli pre-pandemia e questo è un motivo di grande soddisfazione. Significa che i nostri sforzi sono stati riconosciuti e che la cucina italiana e soprattutto veneta rappresentano sempre più un’eccellenza e un incredibile asset strategico per la nostra economia. Il punto dolente è dato, qui come in altre regioni, dalla mancanza di personale – continua Artelio -: le spiegazioni a questo fenomeno sono diverse ma c’è da dire che, a causa della pandemia, molti nostri collaboratori si sono spostati in altri settori”. Un’ulteriore criticità ha riguardato il rincaro delle materie prime e dei costi dell’energia: “Nella seconda parte dell’anno passato –spiega il presidente Artelio – la crisi energetica ha preoccupato i nostri ristoratori, che hanno saputo far fronte agli aumenti mantenendo comunque alta la qualità del loro servizio e contenendo il prezzo finale di listino. I rincari sono stati assorbiti dalla loro marginalità di guadagno”.
Non manca infine, da parte di Fipe Veneto, un appello alla politica: “Auspichiamo innanzitutto che i pubblici esercizi siano pienamente riconosciuti in ambito turistico, così da poter avere accesso ai fondi del Pnrr. In seconda battuta è necessario investire maggiormente sulla formazione e la qualifica professionale degli addetti, in modo da migliorare ancor più le competenze dei lavoratori, in particolar modo dei giovani. Infine la nostra associazione ribadisce l’urgenza di un intervento fiscale che riduca i costi a carico degli imprenditori, andando a “colpire” il cuneo fiscale”, conclude Artelio.
Sulla Giornata della Ristorazione interviene anche il presidente provinciale di Fipe Confcommercio Vicenza Gianluca Baratto (presente alla tavola rotonda regionale): “Il Vicentino conta quasi 4 mila pubblici esercizi che occupano oltre 20 mila lavoratori, stiamo dunque parlando di un settore che ha un peso non indifferente sull’economia provinciale – afferma -. Ma ristoranti, pizzerie, trattorie e bar sono anche molto di più rispetto ad un insieme di imprese che garantiscono ricchezza e lavoro sul territorio: sono realtà che rendono vive le nostre città e i nostri paesi, insostituibili presidi di socialità e di sicurezza. E sono allo stesso tempo un baluardo nel preservare il patrimonio di gusti e di saperi che fanno grande la nostra enogastronomia. Per questo la Giornata della Ristorazione ha un valore così importante, perché vuole porre all’attenzione delle istituzioni e dei cittadini un settore che nonostante le grandi difficoltà degli ultimi anni, tra pandemia e rincari energetici, ha saputo resistere e rilanciarsi, confermando il proprio importante ruolo di luogo della socialità e convivialità da un lato e dall’altro di attrattore dell’offerta turistica, anche della nostra provincia”.
Anche per il presidente Baratto “ora la sfida è quella del lavoro, cioè di promuovere questo settore anche come ottima opportunità per costruire il proprio futuro, sia in termini di soddisfazione personale che economica”.
A caratterizzare questa Giornata è anche un evento speciale, a Roma, organizzato da Fipe nazionale: si parla di ristorazione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con gli interventi di di Daniela Santanchè, Ministro Del Turismo; Francesco Lollobrigida, Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy.
ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.